TRANSPORTER EXTREME
 

recensione transporter extreme

 
Secondo capitolo della saga ideata e sceneggiata da Luc Besson, "Transporter:Extreme", diretto da Louis Le Terrier, è, se possibile, ancora più spettacolare del precedente episodio. Il protagonista è ancora una volta il granitico ed elegante ‘trasportatore’ Frank Martin (impersonato da uno Jason Statham sempre più padrone del personaggio) al quale viene affidata la custodia del figlio di uno dei pezzi grossi della Commissione Antidroga. Nonostante le mentite spoglie da autista tranquillo, Statham è un supereroe a tutti gli effetti: è invincibile in combattimento, risulta praticamente invulnerabile a qualsiasi arma e riesce persino a volare, a modo suo. Non una preoccupazione, non un momento di perplessità, il nostro sa sempre come risolvere le situazioni più difficili, spesso nella maniera meno agevole. Il finale del  
 
film non è mai in discussione e, nonostante gli infiniti effetti speciali che incorniciano altrettante scene spettacolari, l’atmosfera di suspance risulta del tutto fittizia e la trama particolarmente inutile, relegata ad un ruolo secondario. Anche Gianni, il cattivo di turno (con le sembianze di un Alessandro Gassman imprigionato negli stereotipi classici del mafioso nostrano), non riesce mai a creare momenti di incertezza nello spettatore.  
L’unica descrizione degna di una qualche rilevanza è quella relativa ai rapporti tra la madre e il padre del piccolo Jack, due caratteri in netto contrasto tra di loro: razionalità contro passionalità. Com’era prevedibile, la pellicola si incentra totalmente sulla figura dell’ex combattente Martin, esaltandone a dismisura le doti e le possibilità, cosa parecchio gradita al Governo americano che, impantanato come non mai nella guerra in Iraq e con una reputazione presso l’opinione pubblica ai minimi storici, è particolarmente in cerca di stimoli che possano invogliare i giovani ad arruolarsi. Inutile stare a ragionarci troppo sopra, i film di questo genere troveranno sempre un buon riscontro presso un pubblico amante delle scene d’azione, anche quando del tutto fini a se stesse. Personalmente, il solo personaggio interessante è il commissario Tarconi (interpretato da Francois Berleand), meglio noto come “il cuoco”, capace di regalare momenti di sarcasmo efficace. Per il resto, un film di cui avremmo fatto a meno senza problemi.


(di Antonio Nasso )

- Scrivi la tua recensione!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2005. Tutti i diritti sono riservati.