SYRIANA
 

recensione syriana

 
Cosa, cosa, cosa? Non vorranno mica farci credere che dietro la delicata situazione medio-orientale ci siano mere questioni economiche legate al petrolio? Che le ingerenze degli Stati Uniti in quelle zone non sono dovute a solidali spiriti filantropici che si adoperano per liberare le popolazioni dall’oppressione di dittature talebane, ma per consentire fusioni tra multinazionali il cui prodotto interno lordo è pari a quello dell’intera Svizzera? Non vorranno mica farci credere che agli Stati Uniti dei diritti delle donne costrette ad indossare il burka non gliene freghi niente, e che la guerra all’Irak non è stata fatta per rovesciare il cattivo Saddam Houssein ma per meglio controllare i giacimenti di greggio? Non vorranno mica farci credere che gli Stati Uniti con i “nemici della democrazia con gli arabi integralisti, con gli emiri che proteggono Bin Laden  
 
stringono rapporti d’affari, e che sono disposti anche ad uccidere con un bel missile intelligente un principe onesto e idealista solo per far andar in porto un’importante transazione? Oppure non vorranno mica farci credere che ancora non viaggiamo su macchine che vanno ad acqua e ci facciamo prendere in giro con ‘sta storia della benzina verde, della marmitta catalitica, dell’euro 3 e dell’ euro 4, delle domeniche a piedi che poi  
non risolvono il problema delle polveri sottili e allora dobbiamo sperare che piova, delle targhe alterne e dei mezzi pubblici a metano solo perché qualcuno sul petrolio ci specula e si arricchisce? E ancora non vorranno mica farci credere che un iraniano è uguale a un occidentale? Che un iraniano che perde il lavoro è disperato quanto un operaio di Termini Imerese? Che i ragazzi iraniani parlano di donne come facciamo noi il sabato sera in birreria? Che non pensano solo a tirare sassi contro invasori dal cuore d’oro ma hanno anch’essi speranze, aspettative, ambizioni per un futuro un po’ più degno rispetto a quello che li vede costretti a dormire in sei o sette dentro un baracca? Non vorranno mica farci credere a tutto questo! Nooo (ahhh ecco!), è solo un film ispirato all’autobiografia di un ex agente della CIA che dopo una vita di onorato servizio comincia a scoprire che non è tutt’oro quello che luccica, un intricato intreccio dalla poca azione e dalle tante parole sottaciute che si muove tra Washington, il Texas, l’Iran e Islamabad con passo discontinuo, andamento lento ed effetto narcotizzante. Candidatura estratta probabilmente a sorte per George Clooney che produce con l’amico Soderbergh e la loro Section Eight. Lo affiancano Matt Damon, Chris Cooper e Tim Blake Nelson. Dirige Stephen Gaghan già sceneggiatore di Traffic. Bello? Non proprio. Poi, insomma, non si può credere a certe cose!

(di Mirko Nottoli)

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