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Prendete lo spirito
delle commedie per
teen-agers degli Anni
Ottanta come solo
John Hughes sapeva
fare, mescolatelo
con la leggerezza
dei prodotti per famiglie
targati Disney ed
aggiungete un soggetto
ironico riguardante
il mondo dei supereroi.
Otterrete "Sky
high-Scuola di superpoteri",
diretto da Mike Mitchell
(Gigolò per
sbaglio, Surviving
Christmas), incentrato
sulla tranquilla famiglia
americana degli Strongold,
formata da Will e
dai genitori Steve
e Josie, i quali,
sotto l’aspetto
di agenti immobiliari
di grande fama, nascondono
l’identità
dei due eroi Commander
e Jetstream, costantemente
impegnati a difendere
il pianeta Terra dalla
malvagità.
E Will, che frequenta
la Sky high, scuola
i cui alunni possiedono
straordinarie capacità,
vive con la paura
di deludere il padre,
in quanto non sembra
aver affatto eredi- |
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tato
da lui
alcun
potere;
almeno
fino
a quando,
affiancato
dai
super-compagni
di scuola,
non
si troverà
a dover
affrontare
una
pericolosa
minaccia.
Diciamo
subito
che
l’idea
di partenza,
la quale
prevede
persone
dai
poteri
poco
speciali
in un
mondo
di veri
supereroi,
non
risulta
poi
tanto
originale,
in quanto
già
sfruttata,
nel
1999,
da Kinka
Usher
nel
dimenticato
"Mystery
men",
tratto
da un
fumetto
della
Dark
Horse;
ma "Sky |
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high-Scuola
di superpoteri",
grazie soprattutto
al citazionismo
in parodia
delle strisce
disegnate
ed all’ambientazione
adolescenzial-scolastica
presa in prestito
da "American
pie"
e simili,
riesce ad
essere estremamente
divertente
e scorrevole.
La fotografia
di Shelly
Johnson (Jurassic
park) illumina
splendidamente
le esilaranti
avventure
di questi
scatenati
paladini della
giustizia
alle prime
armi, capitanati
da un ottimo
Kurt Russell/Commander
che, grazie
alla sua voluminosa
mascella,
si presenta
come versione
ironica di
Superman,
e non può
fare a meno
di suscitare
risate nello
spettatore
ogni volta
che ricorda
i suoi fasti
di difensore
del bene.
E, in mezzo
al gruppo
di giovani
protagonisti,
tra cui vale
la pena di
citare Michael
Angarano (Lords
of Dogtown),
nei panni
di Will, Mary
Elizabeth
Winstead (The
ring 2) e
Dee-Jay Daniels,
nella parte
del giovane
Ethan, in
grado di illuminarsi
solo quando
è buio
(idea, questa,
che ricorda
il personaggio
di Kel Mitchell
nel succitato
Mystery men,
il quale ha
il potere
di diventare
invisibile
solo quando
nessuno lo
sta guardando),
possiamo riconoscere
comprimari
del calibro
di Kevin Heffernan,
componente
del gruppo
comico Broken
Lizards, il
sempre ottimo
Bruce Campbell
de "La
casa",
qui nel ruolo
del severo
coach Boomer,
e, soprattutto,
l’ex
Wonder Woman
del piccolo
schermo Lynda
Carter, la
quale, nella
parte della
preside della
Sky high,
regala una
delle migliori
battute del
film, riferendosi
proprio al
personaggio
che le ha
dato notorietà.
(di Mirko
Lomuscio
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