SE SOLO FOSSE VERO
 

recensione se solo fosse vero

 
La storia del fantasma innamorato, narrata da Marc Levy (lo scrittore più letto attualmente in Francia ma anche molto apprezzato in Italia) nel suo romanzo, è tanto piaciuta a Steven Spielberg, che per due milioni di dollari ne ha acquistato i diritti cinematografici affidandola al regista Mark Waters, bravo nel vestire le fantasie di realtà e far passare inosservate le licenze cinematografiche. Tra le commedie romantiche realizzate recentemente ad Hollywood, è senz’altro una delle migliori. Buon ritmo, script accattivante e dotato di un certo fascino, molta professionalità da parte di tutti, assenza di cattivo gusto, coerenza nello svolgersi degli avvenimenti narrati, conduzione semplice ed elegante, buon equilibrio tra le parti più toccanti e commoventi e quelle divertenti, peso dei protagonisti che si equivale rendendo il tutto più  
 
intrigante, colonna sonora giusta e appropriata (e non soverchiante come troppo spesso accade negli ultimi tempi) . Non annoia e fa trascorrere un paio d’ore serenamente: la trama è assurda ma sceneggiatura e regia sono talmente abili che lo spettatore sta volentieri al gioco senza porsi tante domande e si gode lo spettacolo, spettacolo prettamente natalizio per il tono fiabesco e il trionfo dei buoni sentimenti  
(strano che il film venga distribuito a febbraio); si prova immediatamente interesse per i personaggi e ci si sente sempre più coinvolti man mano che la storia va avanti. Peccato che siano presenti difetti che impediscono all’opera di essere un piccolo gioiellino nel suo campo. La parte iniziale (una specie di premessa, di introduzione) è troppo lunga e costituisce una storia a sé, con un inizio uno sviluppo una conclusione, che mal si concilia col resto. A metà del film, il ritmo sembra rallentare, vi è una certa tendenza al girare a vuoto (qualche lungaggine e ripetizione di troppo, un fiume straripante di parole mentre l’azione ristagna). Sbagliata la scelta del protagonista: Mark Ruffalo è un ottimo attore drammatico ma qui appare fuori parte. La sua espressione perennemente "accigliata" mal si concilia con la parti del film che dovrebbero essere comiche e leggere (un ruolo il suo, che sembra scritto appositamente per un Cary Grant o per un Tom Hanks). Ottima Reese Witherspoon e in genere tutti gli interpreti secondari. Tra i meriti del film va annoverata la location: San Francisco, qui splendidamente fotografata, cinematograficamente è sempre un bel vedere e costituisce uno scenario perfetto per qualsiasi set. Nel complesso una commedia fantasy riuscita, divertente senza forzature, romantica al punto giusto. Un’appassionante e insolita storia ai limiti della realtà destinata a chi crede nell'amore che supera tutti i confini (anche quelli ultraterreni), una storia che parla al cuore e tratta i sentimenti con delicatezza e pudore, che fa sorridere e fa commuovere… e in più col suo bel messaggio (attualissimo negli USA ma non solo): bisogna occuparsi della propria vita privata così come di quella professionale, ci deve essere un equilibrio ed impedire che il lavoro consumi completamente il proprio "io".

p.s. L’ultima scena, con la sua autoironia, conferma l’intelligenza della sceneggiatura e della regia.

(di Leo Pellegrini )

- Scrivi la tua recensione!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2005. Tutti i diritti sono riservati.