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recensione mr
& mrs smith
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Filmetto che va preso
per quello che è:
sguaiata esibizione
di botti, artefizi
e effettoni. John
Smith e Janet Smith
s’incontrano
a Bogotà, si
sposano e dopo qualche
anno effettuano un
tagliando dal consulente
matrimoniale per constatare
lo stato del proprio
sodalizio. Qualche
dilemma c’è:
soprattutto nella
mancata comunicazione
reciproca. Sono agenti
per organizzazioni
segrete concorrenti
e mascherano la propria
professione dietro
scuse e silenzi. Problemucci
che li hanno allontanati
finendo con l’annegare
gli ardori nella melma
del quotidiano. La
verità deflagra:
per un incrocio di
obiettivi (devono
uccidere lo stesso
ragazzetto) si rivelano
le reali identità.
Dopo sorprese, inganni
e scaramucce ma soprattutto,
dopo essersele date
di santa ragione e
aver litigato a colpi
di bazooka e mitragliatore,
faranno focosa- |
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mente
pace
sul
tavolo
della
cucina.
E rieccoli
pronti
a sfasciare,
sparare,
distruggere.
Arsenali
iperforniti
e basi
supercomputerizzate:
niente
che
James
Bond
non
ci abbia
già
mostrato,
niente
che
non
si sia
già
visto
e immaginato
nel
campo
dei
servizi
segreti.
Il giocattolone
prenatalizio
ben
presto
incespica
nello
sbadiglio.
Nessuna
traccia
nessuna
dell’impetuosa
e coinvolgente
coppia
di assassini/coniugi
ch'erano
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stati Jack
Nicholson
e Kathleen
Turner ne
“l’Onore
dei Prizzi”
(altre scintille,
altri tempi)
e nemmeno
un grammo
della forza
distruttiva
emanata dalla
cruenta battaglia
coniugale
ingaggiata
dai Rose’s.
Mai un piglio
vero e proprio
di orginalità:
qua e là
un paio di
battute ma
i graffi non
li prendi
nemmeno a
piangerne
giusta distribuzione.
Dirige manieristicamente
Doug Liman,
regista di
“The
Bourne Identity”
e creatore
della serie
televisiva
“Orange
County”.
Brad Pitt
ammiccherebbe
da giaguaro
ma sembra
un micio clonato
al cospetto
di lei, la
vera gatta,
Angelina Jolie.
Lo sovrasta
di due spanne
in tutto:
azione, presenza,
sguardo anche
se ha le unghie
spuntate dalla
vicendevole
infatuazione.
Ne hanno già
sparlato tutti
e troppo e
che noia (anche
per loro)
della nuova
coppia d’oro
di Hollywood.
Almeno in
sala, si salvi
chi può.
(di Daniela
Losini )
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