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recensione chicken
little
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Niente di nuovo sotto
il sole nel cartone
ideato da Mark Dindal:
se da un lato il nuovo
procedimento in 3D
della Disney è
all’altezza
delle aspettative,
regalando immagini
strabilianti per profondità
e dinamismo, e i disegni
di personaggi e ambienti
sono graziosissimi,
dall’altro la
storia non brilla
certo per originalità
e le trovate realmente
divertenti scarseggiano.
Little Chicken, polletto
imbranato e timido,
non solo non riesce
a convincere gli altri
del proprio valore,
ma non ha nemmeno
più la stima
del papà Peppe,
che pur volendogli
bene lo guarda un
po’ come uno
scherzo della natura.
Tuttavia, con l’aiuto
e l’appoggio
dei pochi amici (il
maiale Aldo, la papera
Alba e il pesciolino...Pesce)
il piccolo protagonista
non solo riguadagnerà
la fiducia del padre
ma salverà
il mondo da un’invasione
aliena. Tra i personaggi,
spiccano, oltre al
te- |
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nero
protagonista,
la papera
dall’aspetto
sgraziato
e buffissimo
Alba
e il
meraviglioso
piccolo
alieno,
forse
l’invenzione
più
riuscita
ed esilarante,
decisamente
irresistibile.
L’ultima
parte
del
film
è
la migliore:
aumenta
il ritmo,
i dialoghi
sono
più
brillanti,
la storia
riesce
finalmente
a decollare,
soprattutto
grazie
all’arrivo
dei
“cattivi”
provenienti
dallo
spazio.
(Margherita
Sanjust
di
Teulada)
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