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Zohan (Adam Sandler)
è un membro
delle forze israeliane,
il più forte
e quasi imbattibile
combattente; il suo
grande nemico è
il terrorista palestinese
Phantom (John Turturro)
con cui si è
già confrontato
più volte uscendo
sempre vittorioso
dal contrasto ma le
mosse politiche hanno
poi ridato la libertà
al terrorista. Durante
l’ultimo scontro
Zohan decide di fingere
la sua morte così
da poter scappare
in America per poter
vivere lontano dall’odio
e poter realizzare
il suo sogno: diventare
un parrucchiere. Arriva
a New York dove pensa
di poter iniziare
a lavorare subito
per Paul Mitchell,
il grande coiffeur
che nel suo paese
lo aveva fatto sognare;
ma senza esperienza
non viene preso neanche
in considerazione.
Per Zohan, che in
America si fa chiamare
Scrappy Coco, inizia
una nuova vita sempre
teso a realizzare
il suo |
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grande
sogno;
finalmente
nel
quartiere
che
vede
convivere
palestinesi
e israeliani,
riesce
a farsi
assumere
come
tuttofare
nel
negozio
di Dalia
(Emmanuelle
Chriqui),
parrucchiera
per
signore
di una
certa
età.
Finalmente,
grazie
al licenziamento
di una
delle
ragazze,
è
arrivata
la grande
occasione
di Zohan;
è
il risultato
è
strabiliante.
Grazie
alle
doti
del
giovane,
l’attività
del
negozio
triplica
e Dalia
riesce
così
a far
fronte
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alle richieste
sempre più
esose del
suo proprietario.
Ma Zohan non
potrò
vivere tranquillo
a lungo; presto
un uomo scoprirà
la sua identità
e lui dovrà
fare i conti
con il suo
passato, cercando
di salvare
il suo meraviglioso
presente.
Il progetto
è nato
da un’idea
di Adam Sandler,
che ha coinvolto
due amici
di lunga data
Robert Smigel
e Judd Apatow;
hanno cercato
di raccontare
uno dei problemi
più
scottanti
della storia,
il contrasto
tra palestinesi
e arabi, attraverso
il linguaggio
della commedia,
cercando di
proporre un
personaggio
così
ridicolo (Zohan)
davanti al
quale tutti
possano ridere
senza pensare
da quale parte
sono e chi
ha ragione.
Il regista
Dennis Dugan
ha voluto
sul set attori
arabi e israeliani
che sono riuscita
a coabitare
serenamente
rendendo reale
quello che
attraverso
la pellicola
si voleva
trasmettere.
Grande attenzione
alle scene
d’azione
per le quali
sono stati
utilizzati
numerosi stunt.
(di Tamara
Malleo )
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