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X-MEN: L'INIZIO - RECENSIONE |
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Locandina "x-men l'inizio" |
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x-men l'inizio - recensione
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Le vie del prequel sono infinite: usato per rinverdire saghe fiaccate dalle troppe variazioni sul tema (leggi: "Guerre Stellari") o banalizzato da ennesime e non sempre felici prove d'autore con cast blasonati privi di verve (vedi gli innumerevoli "Batman", di cui il "Begins" di Christopher Nolan č solo una debole rianimazione), a volte si rivela decisivo. Per rinvigorire un ritmo allentato dai troppi milioni incassati. Per rimediare a un insipido spin-off ("Wolverine") nato sull'onda del successo e pensato pių per incorniciare il fascino e i muscoli del suo protagonista che per innovare una serie assetata di cambiamenti. Dopo tanto preambolare, si arriva a "X-men: L'inizio", esempio di un ritorno al passato che funziona. Funziona perchč la storia avvince: Charles Xavier e Erik Lensherr, i futuri Professor X e Magneto, nei pioneristici e |
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protonucleari anni '60, scoprono i loro super poteri e reclutano una falange di mutanti per contrastare i perfidi piani di Sebastian Shaw, alleato del Cremlino in una minaccia missilistica contro gli USA. Il film funziona anche per questa sincera ambientazione nel cuore della storia recente degli States, sul filo di quell'asse Washington-Mosca che ha congelato il mondo negli anni del suo boom economico: è il profilo |
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realistico, l'immersione in un contesto sentito e documentato, che salva una normalissima storia di fantascienza, uno stereotipo marvelliano dei più puri, dalla trappola del déja-vu. Il pubblico si sorprende a leggere dietro la trama leggera di trasformazioni, scontri titanici e gergo d'assalto, a (ri)scoprire la complessa verità di un decennio percorso da tensioni politiche e sogni di gloria: il decennio dei viaggi spaziali, della monarchia illuminata dei Kennedy, delle lotte civili per l'abolizione dei ghetti e dei conformismi. Il film, infine, funziona per la scelta, affatto scontata, degli attori protagonisti: quei James McAvoy (Xavier-Professor X) e Michael Fassbender (Erik-Magneto) così fisicamente adatti a impersonare la diatriba tra bene e male, ognuno con i colori e le espressioni consoni alla propria metà del cielo. Bentornati, X-men! Questa tonificante corsa sul viale dei ricordi ci voleva proprio.
(recensione di Elisa Lorenzini )
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