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Jerry Calà
ritorna al cinema
dopo nove anni. Varie
erano le possibilità…
Presentarsi con caratteristiche
nuove e più
“mature”,
rifare se stesso inventando
qualcosa di leggero
ma con un certo gusto,
una certa ironia,
una certa originalità.
Purtroppo ha preferito
la strada più
facile (di cui non
si sentiva certo bisogno).
Ecco quindi “Vita
Smeralda”: solita
storiellina giovanilistica
e vacanziera che sembra
di aver visto centinaia
di volte e in epoche
diverse (vagamente
ispirata a quella
buona commedia di
villeggiatura dominata
da donne che fu “Sapore
di mare”), con
la solita manichea
divisione tra un proletariato
forse ingenuo ma genuino
e una ricca borghesia
vuota e oziosa, con
la solita Italia assetata
di sesso e che sembra
non aver altri problemi
o motivazioni di vita
se non avventurette
e amorazzi. Solite
macchiette, solito
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dialetto
esagerato
e inverosimile,
solite
gag,
solita
ambientazione.
Anche
il cinema
americano
scivola
spesso
in cantonate
del
genere
(il
“Beach-movie”
è
un genere
molto
frequentato
ad Hollywood),
ma almeno
giustifica
il prezzo
del
biglietto
con
una
confezione
formale
più
che
degna,
cosa
che
qui
manca
assolutamente.
Recitazione
approssimativa
di tanti
volti
televisivi,
montaggio
colonna
sonora
taglio
di scene
banali
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e risaputi.
Assente anche
una bella
fotografia…
e con panorami
del genere
è un
vero peccato
mortale. Inutile
cercarvi un
qualsiasi
tentativo
di satira
del costume,
una comicità
che non sia
di facile
digestione,
una sceneggiatura
che renda
credibili
i vari personaggi
e coinvolgenti
le diverse
situazioni…
p.s. Tra gli
anni 50 e
60 il filone
“turistico-vacanziero”
ebbe molto
successo in
Italia…
ma i registi
erano Antonio
Pietrangeli,
Mario Camerini...
(di Leo
Pellegrini
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recensione del
film "Vita
Smeralda"! |
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