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Un patetico striptease casalingo all'interno di un'altrettanto patetica programma della neonata televisione commerciale del Presidente. Un giovane operaio del Nord che insegue il sogno della notorietà televisiva mischiando Ricky Martin e Jean-Claude van Damma e che vorrebbe poter vendere il proprio corpo come fanno le ragazze in tv per avere successo. L'agente Lele Mora che mostra orgoglioso i suoi gioielli - tronisti, vallette, etc - mentre ascolta dal suo cellulare "Faccetta Nera". Fabrizio Corona che paragona il proprio fascino a quello dello Scarface di Al Pacino e si autoproclama una nuova versione di Robin Hood, che ruba ai ricchi ma tiene tutto per sé. Fanno da contorno il campionario di triste e varia umanità che ruota intorno al Billionaire di Briatore, programmi televisivi aberranti come "La sposa perfetta", provini vari, le selezioni |
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di "Veline", "L'isola dei famosi". Incombe su tutto la figura di Silvio Berlusconi, che da capo della tv privata è diventato capo del Paese, la testimonianza massima che chi controllo il video controlla il potere. L'italiano - ma emigrato per studio in Svezia - Erik Gandini ci mostra senza pietà il museo degli orrori nel quale ormai il Paese si è lasciato più o meno consapevolmente risucchiare negli ultimi trent'anni. Il documenta- |
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rio di Gandini, presentato alla 66° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, non mostra purtroppo niente di nuovo allo spettatore italiano, almeno di quello che non si riconosce nell'80% della popolazione che vede nella televisione la propria unica fonte di informazione, ma rappresenta comunque un'ottima, ulteriore (qualora ce ne fosse ancora bisogno) spinta all'indignazione e alla necessaria presa di coscienza sulla situazione dell'informazione e del potere nel nostro Paese. Preceduto dalle polemiche sulla decisione della RaiTv di non mandare in onda spot o trailer, il film è già diventato un "caso".
(di Chiara Cecchini)
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