RECENSIONE - UNSTOPPABLE
 
locandina Unstoppable
Locandina "Unstoppable"

recensione - Unstoppable

 
Se vi raccontassero che in un giorno qualsiasi la Pennsylvania è stata terrorizzata da un treno fuori controllo lanciato a velocità pazzesche senza un macchinista e nessuno a bordo che potesse fermarlo, se vi dicessero che alcuni vagoni contenevano sostanze tossiche che sarebbero potute esplodere, con l'effetto di un razzo delle dimensioni di un grattacielo, probabilmente lo prendereste per un film. Invece è una incredibile storia vera. E se vi dicessero come è andata a finire vi sembrerebbe l'idea poco originale di uno sceneggiatore malpagato di Hollywood. Invece anche quello è tutto vero. Forse per questo qualche sceneggiatore hollywoodiano in carne e ossa si è messo a lavorare sul soggetto, tratto da una vicenda di cronaca, già raccontata da un documentario. Lui è Mark Bomback, che ha scritto anche Die  
 
Hard 4 e Godsend, chiamato dalle produttrici Julie Yorn e Mimi Rogers a trasformare questa vicenda di cronaca in un meccanismo a orologeria, capace di trasformare il colossale treno nel cattivo della storia e di mantenere l'interesse degli spettatori minuto dopo minuto. In effetti il miglior pregio di "Unstoppable" è il ritmo serrato, che cresce di pari passo alla rapidità raggiunta dal mostro sulle rotaie:   recensione Unstoppable
""Unstoppable" è una pellicola che inizia a 80 chilometri all'ora e termina a 240: è incredibilmente veloce" sostiene Bomback e aggiunge "Il pubblico sa bene che il treno non poteva deragliare, se non alla fine della pellicola. Quindi, come mantenere questa tensione? Io ho cercato di rimanere nei limiti del realismo, senza spingermi troppo oltre". Subito dopo è stato coinvolto nel progetto il regista Tony Scott (Top Gun , Pelham 1 2 3: Ostaggi in metropolitana), mentre davanti alla telecamera troviamo il duro e puro Denzel Washington , nei panni di un padre di famiglia di mezza età, uomo comune che non si tira indietro quando un brutto giorno gli capita di diventare un eroe per caso, e il giovane Chris Pine, nei panni di un giovanissimo capotreno, il classico pivello che ha bisogno di dimostrare al mondo il proprio valore. La relazione tra i due segue la geometria assodata della coppia di opposti che dopo essersi inizialmente odiati riescono a stringere un'alleanza per uno scopo comune. Nel frattempo la brava Rosario Dawson, in un mondo di soli uomini, tiene testa al suo capo (Kevin Dunn) e con caparbietà capisce cosa sia giusto fare per evitare un tragico disastro. Poco impegno, poco bisogno di parole: tutto il film "Unstoppable" è costruito su una tensione palpabile e crescente. I pochi intermezzi distensivi che servono a raccontare il background dei personaggi, hanno poca presa, forse per via del contrasto con il contesto al cardiopalma, ma il film coglie comunque nel segno, riproponendo un classico schema action/disaster che fa sempre il suo effetto.

(recensione di Maria Silvia Sanna)


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