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Un avvocatuccio rampantino
con appartamento vista
mare sul golfo di
Genova, scopre che
la vita è bella
dopo essere stato
colpito da un grave
malore che lo costringerà
su un letto di ospedale.
Tratto da una sceneggiatura
originale vincitrice
del premio Solinas,
a quanto pare più
che rimaneggiata in
peggio, la trama risulta
didascalica e aliena
da ogni possibile
residuo di empatia.
Eugenio Cappuccio,
che se l'era cavata
bene con "Volevo
solo dormirle addosso"
pellicola di qualche
anno fa sul mondo
del lavoro, aspira
alla dignità
in ogni inquadratura
cercando di sviare
dalla solita morale
della presa di coscienza
ma ci riesce solo
in qualche tratto.
Dunque, son gocce
perse nel mare della
tipica storia costruita
su pretesti per commuovere.
Anche il delicato
rapporto con la sorella
“forestgump”
del protagonista,
appare |
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come
l'ennesima
trovata
per
strappare
consenso.
”Uno
su due”
nasconde
le reali
ambizioni
piacione
buttando
tutto
sulle
spalle
del
finto
simpatico
per
contratto
Fabio
Volo
(la
smetta
una
buona
volta
di dichiarare
che
faceva
il panettiere
e che
quelli
che
contraggono
matrimonio
sono
degli
sfigati
e che
non
è
uno
scrittore,
nè
questo
nè
quello!),
spreca
la gradevole
presenza
di Anita
Caprioli
e quella
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umana di Ninetto
Davoli per
sbracare definitivamente
con quella
molesta di
Battiston,
l'amico saggio
che smette
di fumare
(quand'è
mai). Fasullo.
Mancano solo
i boyscout.
(recensione
di Daniela
Losini )
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recensione del
film "uno
su due"! |
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