UNKNOWN - RECENSIONE
 
locandina Unknown
Locandina "Unknown"

Unknown - recensione

 
Berlino. Martin Harris è un importante botanico americano, che si reca nella capitale tedesca insieme alla moglie Liz per presiedere ad un celebre convegno di biotecnologie. Arrivati al lussuoso albergo, Martin si renderà conto di aver smarrito in aeroporto la sua ventiquattrore, così immediatamente prende un altro taxi nel tentativo di recuperare la preziosa valigetta. Durante il tragitto sarà, però, vittima di un fatale incidente e vivo per miracolo, grazie alla taxista, si risveglierà in ospedale dopo qualche giorno di coma. Una volta rinvenuto, il suo unico pensiero è la moglie rimasta sola in una città sconosciuta. Una volta ritornato in albergo, scoprirà non solo che la moglie ignora chi lui sia, ma che accanto a lei c’è suo marito Martin Harris, il quale, sembra avergli rubato la sua identità. Un caso di doppia identità? Confusione  
 
dovuta al drammatico incidente? Una personalità caotica che crede di essere qualcun altro? Jaume Collet-Serra, il regista spagnolo, già acclamato nella sua discutissima precedente pellicola Orphan, confeziona un buon psycho-thriller, dalle sfumature hitchcockiane. Un action movie sicuramente classico nel suo genere, senza nessuna caratteristica innovativa, che tuttavia regala un bel film. Forse, ciò che manca   recensione Unknown

è un'analisi più interiore ed intima del protagonista, difatti la vicenda rimane, da questo punto di vista, in superficie. Interessante la crescita narrativa che porta a svelare la realtà dei fatti in un crescendo di tensione e di suspance. Notevoli gli inseguimenti ed è bravo Liam Neeson a rendere il senso di disorientamento e confusione che solo la perdita della propria identità può portare. In una Berlino fredda e sconosciuta il protagonista andrà a caccia della verità in un percorso di ricerca che porterà a vari colpi di scena. E se Martin Harris dapprima è confuso e impaurito, alla fine verrà fuori l'uomo forte e anche spietato che in lui si nasconde. Architettato in modo particolare e con una trama impenetrabile se non fino all'ultima mezz'ora quando tutto diverrà chiaro, la pellicola si muove verso la scoperta della vera identità del protagonista e a cosa si nasconda dietro. Accanto a Martin c'è la delicatezza bionda di Diane Kruger, già vista in Bastardi senza gloria, forte e decisa nelle azioni e negli inseguimenti; il famoso Frank Langella, incredibile nella sua ambiguità e Jurgen, interpretato da Bruno Ganz, un ex nazista che aiuterà Martin a sciogliere l'intricata matassa.


(recensione di Rossana Pia Morrone)


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