mondi separati che intervengono sulla sua nuova condizione emotivamente ed affettivamente in modi differenti. La sua unica vera speranza è solo Chicca, sua moglie, che lo aiuterà e lo supporterà con il suo grande amore. "
Una sconfinata giovinezza" è una storia sincera e commovente, reale e realistica, uno spaccato sulla vita che fugge via all'improvviso, sulla preziosità dell'affetto di coppia, sull'effimerità di alcuni rapporti familiari, il tutto narrato senza compiacimenti sentimentalistici. Le lunghe carrellate all'interno della lussuosa abitazione di Chicca e Lino riprendono il mondo degli oggetti, degli spazi confortevoli che accolgono e rassicurano, ma che presto Lino non riconoscerà più. Un mondo costruito giorno per giorno, una vita, che si perderà nell'oblio di una mente che non comunicherà più emozioni e desideri. Amaro e poetico, "
Una sconfinata giovinezza" mostra ancora una volta l'indiscussa capacità di Avati di cristallizzare realtà sociali contemporanee, tra commedia e dramma, tra indagine psicologica e osservazione ambientale, avvalendosi molto bene della tecnica del flashback. Superba interpretazione di Fabrizio Bentivoglio, cui si affianca una Francesca Neri inedita, bravissima nella parte di Chicca. Un film valido sotto molti aspetti, stilistici, tecnici, ma soprattutto rappresentativi di una condizione umana sempre più presente nella nostra contemporaneità.
(la recensione di Rosalinda Gaudiano )