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UNA
MAGICA NOTTE D'ESTATE |
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Ispirato al “Sogno
di una notte di mezza
estate” del
bardo William (di
cui rimangono solo
i nomi maltradotti
e qualche timida suggestione)
“Una magica
notte d’estate”
produzione e regia
spagnole, è
il tipico esempio
di cosa non si dovrebbe
fare nel mondo dell’animazione.
La tecnica a tre dimensioni
ha fatto passi da
gigante mentre qui
è agli albori
e di espressione e
di resa (avete presente
Barbie Raperonzolo?
Il qui presente, è
quasi peggio), altresì
si segnalano personaggi
tagliati con l’accetta,
che parlano come vecchi
e stanchi libri infarciti
di retorica e anacronistiche
canzoncine/jingle
che dovrebbero intrattenere
ma sono quantomeno,
fastidiose. Se non
sognamo non viviamo,
se non viviamo non
sognamo e i sogni
sono la materia irrinunciabile
che ci differenzia
da un’ameba.
La vecchia morale
in svendi- |
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ta
funziona
sempre
ma qui
è
livello
elementare
e la
pellicola
tutta
non
sfugge
alla
legge
di gravità
della
noia,
crollando
pesantemente
al cospetto
dello
sbuffo.
Il montaggio
non
è
stato
curato:
si rilevano
buchi
temporali
e cristallina,
svetta
la sensazione
di raffazzonamento
generale.
La storia
narra
che
una
volta
l’anno,
durante
il solstizio
d’estate
il mondo
fantastico
e il
mondo
reale
s’intrecciano
dando
luogo
a incontri
magici. |
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Elena vorrebbe
salvare il
padre, Teseo
fiaccato dall’ultima
delusione
ricavata dal
fallimento
di una sua
invenzione
e decide di
chiedere aiuto
a Titania,
la Regina
delle Fate.
Intraprende,
accompagnata
da una combriccola
strampalata,
il viaggio
per raggiungere
la Salvatrice
nel suo regno.
Anna Maria
Barbera di
sdoppia, doppiando
(… ooops)
Titania e
l’Ape
Mostarda,
consigliera
“sconsolata”.
Lecito dubbio/certezza:
prendi tre,
paghi due
o fondo di
magazzino?
(di Daniela
Losini )
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"Una magica
notte d'estate"! |
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