UNA CANZONE PER TE
 
locandina una canzone per te

recensione una canzone per te

 
Prendete il solito tema della maturità alla "Notte prima degli esami", mischiatelo al tema degli opposti-che-si-attraggono di "Tre metri sopra il cielo", aggiungeteci un pizzico di emo-tività e cospargete tanta melassa alla Moccia-style ed otterrete.. Una canzone per te: un pasticciaccio di 'fantascienza pura'. L'Italia è una nazione ricolma di contraddizioni; da una parte c'è la Palma d'Oro assegnata a Cannes ad Elio Germano. E dall'altra c'è l'Italia dei teen movie disastrosi. Si pensava di aver toccato il fondo. Ma, invece, questo film è riuscito a far peggio: si scava da solo la fossa. Davide (Emanuele Bosi) è il ragazzo più 'fico' della scuola e suona in una band 'cool' che partecipa ad una selezione di talenti di Mtv. Ha un'oca per ragazza (una Michela Quattrociocche, ormai specializzata nel ruolo) e dei risultati disastrosi a scuola.  
 
Anno della maturità: il 7 giugno gli va tutto storto. Ma lui ha la possibilità di cambiare il suo destino, con una seconda chance datagli da un losco individuo che aggiusta aggeggi elettronici a Piazza Vittorio. Il tutto ricomincia, sembra andar peggio di prima ed in realtà, tra i Lost che suonano una canzoncina e i litri di zucchero versati si arriva al solito.. Happy End. E' imbarazzante realizzare film del genere. Anche   locandina una canzone per te
solo pensarli. Ancora più imbarazzante è doverli giudicare. Uniche note che si salvano dal disastro, da segnalare, sono la fotografia calda, colorata e sprezzante di Marcello Montarsi, e.. Roma. Città che viene spesso ripresa e riscoperta nei suoi punti più belli e romantici e nella quale questo film è stato girato, in otto settimane. Il resto? Un susseguirsi di dialoghi sconvolgenti per il loro essere stupidi e melensi. Quattrociocche sempre più insopportabile e Montovoli.. lo rispedissero a Ballando con le stelle; lì almeno si limitava a ballare e non parlava. Gli altri sono un gruzzoletto di ragazzi poco naturali e forzatamente costruiti. Con questo film si è riusciti, davvero, a mischiare il peggio del cinema e della musica Italiana; entrambi hanno un valore talmente insulso che l'uno senza l'altro, ormai, non sopravvivono. Si prova ad aggiungere alle solite trite e ritrite battute e tematiche qualcosa di nuovo. Tipo? Un viaggio nel tempo alla "Ritorno al futuro". Ma il risultato è una storia senza né arte, né parte con pariolini patinati (ci son solo loro!) che a diciotto anni hanno una bella jaguar scattante e nessuna ambizione. Un ritratto snervante, irreale e deludente!

(di Francesca Casella )


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