UN WEEKEND DA BAMBOCCIONI
 
locandina un weekend da bamboccioni

recensione

 
Film che piacerebbe al simpaticissimo ex ministro Padoa Schioppa al quale si deve il brand "bamboccioni", Un week-end da bamboccioni racconta la non originale storia di 5 amici ultratrentenni che, dopo anni, si ritrovano di nuovo riuniti in occasione del funerale del loro vecchio coach di basket, con cui vinsero il campionato da bambini. Dove si vuole andare a parare lo si capisce in due secondi netti, limpido come un' equazione scritta alla lavagna a lettere cubitali: le responsabilità dell'età adulta, le aspettative infrante, la sindrome da peter pan, la degenerazione di usi e costumi, il rimpianto per un' età felice e spensierata. Ma basta un week-end in campagna all'aria aperta per ritrovare tutta l'innocenza del fanciullino che è in noi e riscoprire i sani valori della vita, per cui addio alla sfilata milanese della moglie in carriera, e addio alla playstation dei  
 
figli adolescenti a cui preferiranno far rimbalzare genuini sassi sull'acqua. Un week-end da bamboccioni è il "Grande Freddo" secondo Adam Sandler, (sceneggiatore e produttore, oltre che interprete principale), film dallo sviluppo prevedibile e approssimativo che non vede l'ora di giungere al pistolotto moralistico ogni volta che ne ha la possibilità, culminante nella terapeutica confessione collettiva finale. Con lui   recensione un weekend da bamboccioni
la reunion di tutto il Saturday night live composto dai comici più antipatici del pianeta: Chris Rock, David Spade e Rob Schneider. Dura decidere se sono più antipatiche le loro battute o le loro facce. Ciò assodato, sarà che quando non ci si aspetta nulla tutto sembra regalato, ma un paio di gag riuscite il film le azzecca (vedasi l'arrivo delle improbabili figlie di Schneider) e, nonostante i tanti solisti, il cast appare affiatato e coeso. Lo stesso Sandler risulta assai meno urticante del solito. Sul versante femminile segnaliamo la presenza di Maria Bello e soprattutto di Salma Hayek la cui apparizione in Dal Tramonto all'alba, a noi, ci ha cambiato la vita in maniera irreversibile. Ora al suo cognome ha aggiunto anche quello del marito, Pinault, al quale essere miliardario, a capo di case d'asta, proprietario di Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia, titolare di una delle collezioni d'arte contemporanea più importanti al mondo evidentemente non bastava, maledetto lui! Cammeo increscioso per Steve Buscemi.

(di Mirko Nottoli )


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