|
|
UN PERFETTO GENTILUOMO - RECENSIONE |
|
|
 |
Locandina "Un perfetto gentiluomo" |
|
|
|
Non tutte le ciambelle, si sa, riescono col buco. E non tutte le coppie cinematografiche date per vincenti fanno meta. Se è vero che i Jack Lemmon e i Walter Matthau non nascono ogni giorno, è altrettanto vero che certo cinema punta tutto su una sceneggiatura esuberante e spaccia il macchiettismo per qualità, proponendo binomi blasonati ma non per questo collaudati. E' il caso del duo Kevin Kline - Paul Dano, costruito per un 80% sulle smorfie da gentleman impacciato del primo e per il restante 20% sulle scarse doti comiche del secondo. Tentativi di chirurgia cinefila come questo vanno in porto se alla base c'è uno script plausibile, uno scenario affine alle concrete stranezze della realtà, su cui gli eccessi dei personaggi possano spiccare e stupire.
Ma la storia dell'aspirante scrittore Louis Ives (Paul Dano), che a |
|
|
|
causa di una gaffe clamorosa emigra a Manhattan per coltivare stereotipi da vita bohemien, e del suo eccentrico coinquilino Harry Harrison (un Kevin Kline più clownesco che mai), affoga in una melma di gag e di sfottò senza capo nè coda. Conferma il vecchio detto secondo cui "il troppo stroppia". Se l'intento del film era disegnare un'alta società (quella frequentata e "accompagnata" da Harry) nutrita |
|
 |
|
di bassezze e di ipocrisie, pervasa da rancori e frustrazioni, l'obiettivo centrato è tutt'altro e non ugualmente nobile: dimostrare come un buon nome e un personaggio dal profilo buffo non bastino a salvare una commedia dalla trappola del ridicolo.
(recensione di Elisa Lorenzini )
|
-
Scrivi la tua
recensione del
film "un perfetto gentiluomo"!
- Consulta tutte le recensioni |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2011.
Recensioni e articoli, tutti i diritti sono riservati.
|
|
|