UN AMORE DI TESTIMONE
 
locandina un amore di testimone

recensione: un amore di testimone

 
Uomo di successo nel lavoro come sotto le lenzuola, Tom (Patrick Dempsey) conduce una vita apparentemente perfetta, sicuro di poter sempre contare sulla sua migliore amica Hannah (Michelle Monaghan). Ma quando lei parte per un viaggio di lavoro le regole che nel tempo si era autoimposto per gestire la sua vita sentimentale si sgretolano come un muro di sabbia, e a Tom non resta che ammettere con se stesso di esserne innamorato. E che fare se lei si presenta con un fidanzato imprevisto? Segue questi binari “Un amore di testimone” (in origine “Made of Honor”, letteralmente ‘damigella d’onore’), commedia romantica che si inserisce in un collaudato filone, rovesciando i ruoli che erano stati del vincente “Il matrimonio del mio migliore amico”. Mancano qui però il talento di Julia Roberts e quel brio nei dialoghi che  
 
fecero la fortuna di quella pellicola. Pur riconoscendogli momenti di comicità e alcuni scambi brillanti, troppo spesso – e soprattutto nella prima parte – si cala di ritmo: la fase iniziale del film è occupata da un lungo preambolo, che appare funzionale a consolidare l’appeal del protagonista piuttosto che la trama. Intendiamoci, si entra nella storia senza fatica, perché dove la sceneggiatura mostra le sue   recensione un amore di testimone
evidenti lacune arrivano una colonna sonora accattivante e l’immagine, patinata e ‘cool’ a Manhattan, che fa da sfondo principe, naturale e genuina quando ci si sposta nella campagna scozzese. Patrick Dempsey, nuovo sex simbol di Hollywood, sta cercando in tutti i modi di affrancarsi da quel ‘Dott. Stranamore’ del serial di successo “Grey’s Anatomy” che l’ha reso famoso, per lanciarsi definitivamente sul grande schermo, ma ci riesce solo in parte: pur avendo il fisico, non riesce ancora a plasmare la sua faccia (da schiaffi) al servizio del ruolo, complice probabilmente anche un personaggio disegnato troppo per stereotipi, e il non aver sfruttato appieno, da parte degli sceneggiatori, la chimica con Michelle Monaghan, relegata più al ruolo di comprimaria che di reale co-protagonista. “Un amore di testimone” è in definitiva un film piacevole, che, calcando il vecchio adagio secondo il quale non ci si accorge del vero amore se non quando lo si rischia di perdere, porta lo spettatore fino all’atteso, anche se scontato, lieto fine.



(di Giulia Mazza )


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