UIBU' - FANTASMINO FIFONE
 

recensione uibù fantasmino fifone

 
Per aver barato a una partita a carte, Balduin alla sua morte si ritrova fantasma, condannato a rimanere unico abitante dell’antico Castello di Burgeck. Settecento anni dopo, la pacifica convivenza tra Uibù, fantasma che non riesce proprio a spaventare nessuno, e il vecchio castellano (Hans Clarin) viene turbata dall’arrivo di Re Julius 111° (Christoph Maria Herbst), ultimo erede e legittimo proprietario del castello, giunto per chiedere in sposa la contessa Leonora (Heike Makatsch). Ma quando il Re si ritroverà al verde e Uibù senza la sua licenza di fantasma, dovranno unire le forze per aiutarsi a vicenda e risolvere la situazione. Diretto da Sebastian Niemann, Uibù - fantasmino fifone è l’adattamento cinematografico dell’audiolibro per bambini più famoso in Germania (oltre 25 milioni di copie vendute), dove circola da oltre  
 
trent’anni. Da noi il personaggio è del tutto sconosciuto, e insieme al ben più celebre Casper rientra in quel gruppo di fantasmi simpatici ma che nulla hanno di terrorizzante. Il film è un mix di cartoon (i fantasmi) e personaggi reali (come Chi ha incastrato Roger Rabbit?, per intenderci), ma la scarsa qualità delle animazioni lascia alquanto perplessi riguardo questa scelta, visti e considerati soprattutto gli alti livelli a cui il cine-  
ma “per bambini” ci ha abituati negli ultimi tempi. Il film vorrebbe far divertire puntando su gag classiche e ‘visive’ – il fantasmino imbranato che non riesce nemmeno a passare attraverso i muri, clamorose cadute – ma con personaggi ridotti più che altro a macchiette e dialoghi prevedibili per niente incisivi, non riesce nel suo intento e conquista solo pochi sorrisi. Carino dunque, ma innocuo e per niente brillante, adatto a un pubblico molto molto giovane.

(recensione di Giulia Mazza )


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