TUTTI PAZZI PER L'ORO
 

recensione tutti pazzi per l'oro

 
Reduce dal buon successo ottenuto con “Hitch” (2004), Andy Tennant ritorna con questa commedia romantica avventurosa che si svolge, nella finzione, nei magnifici Caraibi (in realtà molte scene sono state girate in Australia). Per interpretare i due protagonisti, la scelta è caduta su Matthew McConaughey e Kate Hudson, coppia che aveva già lavorato insieme brillantemente in “Come farsi lasciare in dieci giorni” (2003). Il film narra le vicende di Ben Finnegan, un ex surfista divenuto cacciatore di tesori, che coinvolge nella sua passione la moglie. I due sono alla ricerca di un importante reperto, la leggendaria Dote della Regina, risalente al XVIII° secolo. La sbadataggine di Ben è però motivo di attriti, al punto che Tess decide di rompere definitivamente con lui e divorziare. Quando tutto sembra ormai  
 
finito, il ritrovamento di un oggetto legato alla mitica nave “Aurelia” è l’occasione per sperare di arrivare al tanto agognato tesoro e ritrovare nuovamente la perduta armonia, grazie anche all’aiuto del miliardario Nigel Honeycutt e della sua svampita figlia Gemma. Come in ogni film d’avventura che si rispetti inoltre, Ben e Tess dovranno vedersela con il cattivo di turno, un improponibile gangster e famoso rapper, nonchè  
proprietario dell’isola, anch’egli sulle tracce del malloppo. E così il film si trascina per circa due ore, alternando momenti d’azione a sterzate romantiche, con una base di umorismo alla Indiana Jones. Ci sarebbero dunque tutti gli ingredienti necessari ad un sano divertimento. In realtà, “Tutti pazzi per l’oro” è un’accozzaglia di cliché e stereotipi che, alla lunga, influiscono negativamente sulla fruizione. Passi per il plot poco innovativo e fortemente debitore ai grandi capisaldi del genere (“All’inseguimento della pietra verde” su tutti). Passi per la solita storia d’amore, scontata e prevedibile. Ma quello che rende il film inferiore alle attese è la totale mancanza di interesse per come si evolverà la storia e soprattutto per come andrà a finire (forse perché lo si intuisce dopo neanche mezz’ora). E non basta un cast ben assortito e professionale (tra gli altri citazione d’obbligo per Donald Sutherland e Alex Dziena, che i più ricorderanno nel sorprendente “Broken Flowers”) a salvare una nave alla deriva (per usare un gergo in linea con il film). “Tutti pazzi per l’oro” è dunque l’ennesima prova della parziale mancanza di idee della Hollywood contemporanea.


(recensione di Sergio Grega )


- Scrivi la tua recensione del film "tutti pazzi per l'oro"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008. Tutti i diritti (sulla recensione e le recensioni) sono riservati.