simi giocattoli finiscono all'asilo Sunnyside per passare nelle mani di nuovi bambini. E quella che all'inizio sembra una favolosa nuova vita si rivelerà presto un incubo. La storia potrebbe sembrare banale: i giocattoli, così come tutti noi, devono affrontare il fatto che la vita è fatta di varie fasi e che prima o poi, bisogna superarle, andare avanti e farsene una ragione. Questo filo conduttore però è infarcito di cinema allo stato puro, un cinema dalla regia perfetta e avvolgente, che non spiega la storia, la racconta - egregiamente - per immagini buttandoci dentro all'azione più pura. In un solo film troviamo tantissimi generi: il film d'azione, di evasione carceraria, la commedia, il dramma, qualche momento quasi horror. Un mix esplosivo pieno di citazioni, idee geniali e riferimenti alla cultura pop supportato da dei personaggi veramente straordinari: Woody e Buzz, Rex e Jesse, Mr. e Mrs. Potato, sono resi personaggi a tutto tondo con le loro ansie, i loro piccoli tic e il carattere che li rende unici e speciali. In più, in questo nuovo capitolo sono aggiunti una miriade di nuovi personaggi: dall'esilarante Ken, all'ambiguo orso Lotso, allo schivo Telefono chiaccherone fino al pagliaccio Checkles (ma la lista è ancora molto lunga), in questa pellicola la cosa più importante è la propria individualità nella pluralità: ogni personaggio è se stesso ed ha le sue caratteristiche peculiari, ma si sente completo solo in mezzo al gruppo, alla propria "famiglia": luoghi, proprietari, giochi, non contano per questi giocattoli dotati di anima, quello che conta è lo stare insieme e condividere tutto. Un concetto espresso all'ennesima potenza nella scena dell'inceneritore che si prende di diritto il titolo di scena più bella dell'anno e forse come il momento più alto di tutta la produzione pixeriana. E' incredibile come con il suo cinema animato, la Pixar riesca a dare una fotografia così lucida e allo stesso tempo emozionante dell'umanità: i suoi personaggi sono più umani e veri della persone in carne ed ossa e riescono ad emozionare, con il loro valore simbolico universale, in un modo stupefacente. Altro che film per bambini: con
Toy Story 3 si ride, si piange, si colgono citazioni cinefile, ci si entusiasma e si riflette con un finale che non è affatto scontato come si poteva ipotizzare. Un altro capolavoro da aggiungere alla ricca scuderia di casa Pixar e uno dei film più belli della stagione 2010. Imprescindibile.
(di Valentina Ariete)