RECENSIONE - TORNANDO A CASA PER NATALE
 
locandina tornando a casa per natale
Locandina "Tornando a casa per Natale"

Tornando a casa per Natale

 
E’ la notte di Natale in un meraviglioso villaggio della Norvegia. Neve, addobbi natalizi, case illuminate. Il clima è quello dolce e incantato tipico del Natale. Inizia così la narrazione delle vicende di più persone, che finiranno per intrecciarsi tra di loro. Tra queste la storia di un padre che pur di vedere i figli si traveste da Babbo Natale, all’insaputa dell’ex moglie che l’ha cacciato di casa. Un ex campione di calcio, ormai dedito all’alcol e divenuto un vagabondo, il quale cercando qualche soldo per prendere un treno, rincontrerà per puro caso un vecchio amore. E poi la storia d’amore di una donna, la quale crede e spera che l’uomo sposato che ama lasci la moglie dopo Natale. La dolcezza di un ragazzo che finge che la sua famiglia protestante non festeggi il Natale pur di stare con la ragazzina musulmana che gli piace. E poi la storia, forse più  
 
commovente, di una coppia serbo-albanese dall'oscuro passato, che si rifugia in una baita mentre la donna deve partorire e qui si intreccia la vicenda di un medico troppo preso dal proprio lavoro per considerare la moglie e che si ritroverà a mettere al mondo il figlio della coppia. Il film, tratto da una selezione di racconti brevi del norvegese Levi Henriksen “Only Soft Presents Under the Tree”, è una favola moderna che   recensione tornando a casa per natale
passa in rassegna dolori, ansie, problemi di uomini che affrontano il difficile cammino della vita. Una commedia dal sapore agrodolce, dove non mancano anche momenti ilari e positivi. Come la nascita di un bimbo che con essa porta la redenzione del medico, dedito troppo ai vizi mondani. O la tenera rabbia di un padre che vuole stare con i propri figli e che deve accettare la ‘sconfitta' di un amore perduto. La dolcezza di un amore ritrovato e che viene ripercorso attraverso dolori e sorrisi. Dunque una notte amara per chi deve fare i conti con le difficoltà e gli ostacoli della vita, ma dove è ravvisabile anche qualche speranza e qualche luccichio. Bent Hamer (Factotum) mette in scena i sentimenti e con essi le emozioni. Il suo film parla di umanità quasi come in una fiaba e di una quotidianità reale e vera. Perché, sembrano dirci i personaggi, a Natale tutto può succedere!


(recensione di Rossana Pia Morrone)


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