TI LASCIO PERCHE' TI AMO TROPPO
 

- recensione -

 
Mariano (Alessandro Siani) è appena stato lasciato dalla sua bellissima ragazza Daniela (Maria Mazza) con la fatidica frase “ti lascio perché ti amo troppo”. Come accade in questi casi il ‘mollato’ cade in una crisi nera, che nemmeno gli amici di sempre riescono a fargli passare. Ma come per magia arriva davanti alla sua porta un’incantevole brasileira (Mariana Braga) che lui, da buon napoletano istrionico e furbetto, riesce a portare in casa facendole credere che si tratta di un Bed&Breakfast. Questa new entry gli darà la spinta per riconquistare Daniela o gli permetterà di dimenticarla definitivamente? La regia di questa commedia partenopea è firmata Francesco Ranieri Martinotti – tra i padri della fondazione Cinema del Presente – che con la sua opera prima “Abissinia” era riuscito a farsi conoscere sia a Cannes che al Sundance Film Festival.  
 
Questa volta purtroppo confeziona un film piuttosto convenzionale, con poche idee e che si regge soprattutto sul notevole talento comico del protagonista, che abbiamo imparato a conosce sul piccolo schermo in trasmissioni come “Bulldozer” e “Domenica In”. Tutto sommato, però, se l’intento era quello di strappare qualche risata, il film non manca l’obiettivo e lo fa quasi sempre senza scadere nel pecoreccio. Per que-  
sto, nonostante l’estrema banalità dell’intreccio (qualche volta anche poco verosimile) e la scarsa profondità nella definizione dei personaggi, il film non merita una stroncatura ‘cattiva’. L’unico elemento che veramente può infastidire in “Ti lascio perché ti amo troppo” è l’uso indiscriminato del dialetto napoletano. Va bene che la distribuzione fuori dai confini regionali di un’opera fortemente localizzata va elogiata (spesso il cinema italiano difetta di coraggio ed intraprendenza) ma alla quarta/quinta battuta persa si comincia ad irritarsi sul serio. Se tutte le regioni facessero come la Campania, altro che torre di Babele!

(di Marco Santello )

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