|
|
|
|
|
|
Nelle trasposizioni
cinematografiche,
la provenienza letteraria
a volte traspare da
una particolareggiata
descrizione degli
episodi, soprattutto
quelli marginali.
Così è
per ‘three dollars’,
co-sceneggiato insieme
al regista dallo stesso
Elliot Perlman, autore
dell’omonimo
romanzo vincitore
di premi, ristampato
più volte ed
uscito dai confini
australiani attraverso
la pubblicazione in
Inghilterra e Stati
Uniti. E poi si potrebbe
aggiungere che il
cineasta Robert Connolly
è anch’egli
scrittore (di ‘the
bank’, che ha
poi portato sullo
schermo). Studi all’Australian
Film Television and
Radio School, Connolly
ha realizzato numerosi
cortometraggi e prodotto
‘the boys’
- che ha ottenuto
diversi riconoscimenti
- prima di girare
questo secondo film.
Al cui centro ci sono
le varie fasi di una
storia d’amore
tra due giovani "alterna- |
|
|
|
tivi"
cominciata
sulle
note
musicali
di Ian
Curtis,
epilettico
cantante
dei
Joy
Division.
Una
separazione,
un riavvicinamento,
la nascita
di una
figlia:
tra
successivi
momenti
cruciali,
si sviluppano
dinamiche
interne
come
il controllo
della
gelosia,
lo scivolamento
nell’abitudine
(“ora
- dice
la donna
–
guardiamo
al passato
con
un’affezione
quasi
religiosa.
Questa
è
la peculiarità
dei
conservatori”),
oppure
la depressione
- conseguente
alla
perdita
del
lavo-
|
|
|
|
ro per entrambi
– che
sfocia in
aggressività.
E complessità
vuole che
il licenziamento
di lui sia
dovuto proprio
a quella sua
intransigenza
morale da
lei sempre
apprezzata.
Di conseguenza,
i tre dollari
pretestuosi
protagonisti
fanno riferimento
più
ai successivi
grossi problemi
economici
che alla casualità
dell’imbattersi
con regolare
cadenza in
una conoscente
d’infanzia.
Comunque importante,
quest’ultima,
quasi incarnazione
di una stella
polare (“sii
iraggiungibile,
ma non sparire
mai”).
Infatti, superato
lo scossone
dello spettro
di un naufragio
esistenziale,
la narrazione
riprende una
fiduciosa
rotta. Lasciando
alla fine
l’impressione
di autobiografia,
nell’essere
affettuosa,
pudica verso
i personaggi,
e limitata,
parziale,
irrisolta
come una sezione
estrapolata
da un’intera
vita.
(di Federico
Raponi )
|
-
Scrivi la tua
recensione del
film "Three
dollars"! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2005.
Tutti i diritti sono riservati.
|
|
|