mantenendosi a equa distanza anche dall'esuberanza ridanciana di Iron Man, Thor, figlio di Odino, esiliato sulla Terra e spogliato
dei suoi poteri per aver disobbedito al padre, ci racconta di popoli in guerra perenne, di dei e giganti, di archetipe brame di potere che danno vita a gelosie fratricide e a sanguinarie successioni al trono. Ci narra di padri severi e figli rancorosi, di impulsività giovanile e saggezza arcaica che conosce quali sono i valori per cui combattere e sacrificarsi. Perché se è vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, allora i grandi poteri bisogna meritarseli. Cita il Mito perché da lì parte il fumetto scritto da Jack Kirby e Stan Lee nel 1962 e non per voler trasformare il fumetto in Mito. Branagh è poi doppiamente bravo, da un lato a dominare un
maelstrom di effetti visivi digitali che avrebbe potuto diventare soverchiante: stretto tra la ricostruzione del regno fantastico di Asgard, combattimenti tra titani, viaggi interstellari, esplosioni e sconquassamenti planetari, bastava poco a ritrovarsi per le mani un carrozzone indigeribile, rumoroso e sconnesso. Invece Thor mantiene in ogni circostanza un'eleganza formale mirabile che sa alternare alle scene d'azione più impetuose, silenzi, dialoghi e atmosfere. Dall' altro è bravo nella direzione degli interpreti, tutti convinti e convincenti nei rispettivi ruoli: Chris Hemsworth, vichingo australiano, versione più giovane e muscolosa di Brad Pitt, è Thor, arrogante e impacciato, indistruttibile e fragile nel giusto mix. Con lui Natalie Portman, Stellan Skarsgard (trattando di miti scandinavi), Renè Russo. Sembra rivitalizzarsi perfino Anthony Hopkins, nei panni di Odino, re degli dei e padre del nostro. Dopo i titoli di testa attesissima comparsata di Samuel L. Jackson che puntualmente arriva. La marcia di avvicinamento è stata lenta e inesorabile. Ricordiamolo: Thor era prefigurato già alla fine di Iron Man. Poi è stata la volta di Hulk. All'appello manca Capitan America, prossimo venturo e poi tutti insieme ne I Vendicatori. Come? Quando? Perchè? Si vedrà. Grande è la confusione sotto i cieli. La situazione è eccellente.
(recensione di Mirko Nottoli )