THE WHOLLY FAMILY - RECENSIONE
 
locandina the wholly family
Locandina "the wholly family"

the wholly family - recensione

 
Pasta Garofalo firma il cinema, e questa volta (dopo il corto “Armandino e il Madre”, con la regia di Valeria Golino) c’è l’autorevole mano registica di Terry Gilliam per il corto “The Wholly Family”, un viaggio, tra sogno e realtà, nei luoghi più significativi e rappresentativi di una Napoli unica, che l’occhio sensibile di Terry Gilliam coglie nelle sue contraddizioni più viscerali e profonde. In una strada affollata al centro di Napoli, zona dei quartieri spagnoli, i negozi sono ad ogni angolo e offrono statuine di presepe, maschere partenopee, tamburelli , corni, immagini sacre ed ogni sorta di oggetti simboli di una napoletanità secolare. Tra queste viuzze affollate, una famiglia americana, padre (Douglas Dean), madre (Cristiana Capotondi) ed il loro figlioletto di dieci anni (Nicolas Connolly), cerca di camminare tra la folla che li blocca. Il  
 
ragazzino è attratto da tutte le chincaglierie che le bancarelle offrono a cielo aperto e si ferma a guardare. Ma i genitori continuano a camminare e quando cercano il bambino non riescono più a trovarlo. Inizia così il breve racconto fantastico, tra maschere di pulcinella animate, tavole imbandite, saloni spaziosi addobbati ed illuminati per danzatori eterei e sognatori. Un piccolo racconto “The Wholly Family” che conquista   recensione the wholly family
per la sua originalità e freschezza che traspare a tutto tondo da una scrittura convincente, capace di porgere goliardicamente l'immagine partenopea nelle sue più caratteristiche simbologie identitarie.


(recensione di Rosalinda Gaudiano )


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