THE TOURIST - RECENSIONE
 
locandina the tourist
Locandina "The Tourist"

the tourist - recensione

 
Questo The tourist, remake del film francese Anthony Zimmer (2005) di Salle, con Sophie Marceau, si presenta, usando le parole del regista, come un thriller di grande intrattenimento. In realtà, il film non è né commedia né poliziesco d'azione. Elise (Angelina Jolie) è una misteriosa donna coinvolta in un rapporto romantico col latitante Alexander Pearce. Ella viene istruita dal predetto a prendere un treno da Parigi a Venezia e trovare lì un uomo della stessa taglia di Alexander. La scelta ricadrà su Frank (Johnny Depp), un insegnante di matematica che finirà per trovarsi tra due fuochi: il gangster Shaw (Steven Berkoff) e l’Interpol. La trama di per sé sembra avvincente, in realtà tutto è annacquato. Le scene più pericolose e cariche di tensione non sono mai ansiogene. Siamo dalle parti di Mr e Mrs Smith piuttosto che di  
 
Hitchcock. Anche se la trama di The tourist ruota attorno a un intrigo (quasi) internazionale che si sviluppa secondo le logiche ripetitive del thriller, Henckel von Donnersmarck si sforza di sabotarne il funzionamento: la narrazione, pur ricca di inseguimenti e sparatorie, è intenzionalmente pilotata sugli sguardi languidi della coppia Jolie-Depp che rallentano, e talvolta annullano, quel ritmo incalzante tipico del   recensione the tourist
genere. Assomiglia molto a Tutto in una notte (1985) di John Landis, il quale condivide con The Tourist la scelta del thriller abbinato alla commedia. Ma anche la poca riuscita dell'operazione. Depp ha solo due espressioni: basito e non. Per carità, nessuno dice che non sia all'altezza del ruolo. Anzi, la sua interpretazione è perfetta. La Jolie è una vorace, per usare le parole dello stesso Frank, femme fatale . Ma la cosa più straordinaria è l'interpretazione dei nostri attori, che niente hanno da invidiare agli americani: Christian De Sica, Nino Frassica, Alessio Boni, Raoul Bova, Renato Scarpa, Neri Marcorè, Antonio Casagrande, Daniele Pecci. Tutti perfetti nei loro ruoli. Bravi nel dipingere personaggi macchiettistici (come il carabiniere di Nino Frassica) o a tutto tondo (De Sica, nel ruolo del commissario Lombardi). I pochi momenti d'ilarità sono nelle mani della nostra compagine italiana: De Sica è stato accolto, fin dal suo ingresso, con una grande risata del pubblico; Frassica sembra replicare il ruolo del Maresciallo Cecchini in Don Matteo ; Neri Marcorè, come receptionist del Danieli, è flemmatico alle richieste d'aiuto di Depp. Ma al film non mancano anche momenti di involontario humor come nella surreale scena finale, al punto tale che non riusciamo a comprendere se il regista volesse realmente connotarla ironicamente o abbia semplicemente compiuto una scelta sbagliata. Si sprecano i luoghi comuni sugli italiani e sugli stessi americani. Gli italiani sono gelosi e possessivi, gli americani fracassoni, esagerati in tutto quello che fanno. Alla fine, è un semplice prodotto medio americano, con due sex symbol di fama mondiale, che si lascia vedere ma che si dimentica altrettanto in fretta.

(recensione di Stefano Bucci )


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