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Opera prima dello sceneggiatore Bryan Bertino, "The strangers" appartiene al filone degli horror d'assedio casalinghi, un sottogenere sviluppatosi in seguito al successo del memorabile "Funny games" (che non si puņ certamente ridurre a mero film di genere) e che conta numerosi esemplari, tra i quali i recenti "Them" (Ils) e "Vacancy". La storia prende avvio dall'ennesima coppia in crisi che, a seguito di una proposta di matrimonio non andata a buon fine, si ritrova di notte in una casa di campagna estiva, isolata dal resto del mondo. Improvvisamente qualcuno comincia a bussare alla porta e ben presto i due protagonisti (Liv Tyler
e Scott Speedman) si rendono conto di essere le vittime designate di tre sconosciuti mascherati, decisi a terrorizzarli e in seguito a eliminarli. Muovendosi da questa idea di base, Bertino costruisce |
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un film che
regge nella prima mezzora ma naufraga inevitabilmente alla lunga per colpa di un procrastinamento della tensione che sfocia col passare del tempo nella noia. Ciò è dovuto alla difficoltà nel rapportarsi ad una materia che si impernia unicamente sullo spunto iniziale e che non ha altre frecce al suo arco. Poco originale e fortemente debitore alle pellicole sopra citate (specialmente a "Vacancy", con il quale |
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condivide anche l'elemento della coppia in disfacimento che ritrova la perduta armonia in una situazione difficile), "The strangers" ha gli unici meriti in una resa tecnica abbastanza soddisfacente (con richiami piuttosto evidenti all'apogeo dell'horror, ovvero agli anni '70) e nella scelta di non rivelare le motivazioni che stanno dietro alle azioni dei tre psicopatici (ovvero Faccia di Bambola, l'Uomo Mascherato e la Ragazza Pin - Up). Stupisce quindi il discreto successo ottenuto negli Stati Uniti con addirittura un probabile sequel in cantiere, la cui sceneggiatura è stata affidata allo stesso Bertino. A conti fatti, "The strangers" è l'ennesima rappresentazione di un genere che, fatta eccezione per pochi casi isolati (ad esempio il convincente "The descent" di Marshall), attraversa un periodo decisamente critico da un punto di vista qualitativo ma remunerativo per quel che concerne il versante economico. Noi rimaniamo però ancorati ai grandi horror di una volta, capaci di spaventare e al contempo far riflettere sulla società. Trascurabile!
(di Sergio Grega)
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