THE NEXT THREE DAYS - RECENSIONE
 
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Locandina "The Next Three Days"

the next three days - recensione

 
La vita familiare del professor John Brennan, di sua moglie Lara e del piccolo Luka scorre serena e felice, fino a quando un mattino irrompe la polizia ed arresta Lara, accusata dell' omicidio di una sua collega e rinchiusa in un carcere a vita. John, da sempre convinto dell’innocenza della donna, inizia una lunga e sofferta ricerca nel tentativo disperato di liberare la moglie. Dopo tre anni di tentativi giudiziari, capisce che l'evasione è l'unica strada da affrontare nonostante le difficoltà e le impossibilità evidenti. Ma John come un Don Chisciotte, si chiude nella propria irrazionalità e nel proprio mondo ed inizia a combattere contro i mulini al vento. L'unica sua verità è quella di ritornare alla precedente pace familiare. E allora inizierà, attraverso sotterfugi più o meno leciti, ad organizzare un piano di fuga. Remake del francese Pour Elle,  
 
The next three days è un thriller con una buona dose di tensione che tiene incollati alla poltrona. La trama, in effetti, è un tantino forzata e poco credibile, tuttavia il film è godibile e riesce a creare la giusta suspance. John Brennar rappresenta l'uomo e marito così innamorato, da decidere di mettere a repentaglio oltre alla propria vita anche i propri principi, perché per poter aiutare la moglie dovrà   recensione the next three days
essere in grado 'di sporcarsi le mani' e scendere nei bassifondi della città. Attorniato da insensibilità ed indifferenza, soffre una situazione che non ha alcuna intenzione di accettare. La legge lo delude e allora deciderà di farsi giustizia da solo. La sua è la nota forza della disperazione di un uomo che non vuole accettare un triste destino, di un uomo solo, la cui angoscia è palpabile, grazie anche ad una intensa interpretazione di Russel Crowe. Per tutta la durata del film aleggerà sempre il dubbio: Lara è veramente innocente o la sua colpevolezza è solo l'insieme di fortuiti eventi? Solo alla fine si capirà. E' possibile perdere la propria libertà, solo per pure coincidenze? Oppure, è possibile che Lara abbia commesso un turpe omicidio e riesca a far finta di nulla? E poi John guidato dal suo irrazionale istinto, davvero pensa di riuscire a far scappare la moglie ed iniziare così una nuova vita lontano? Paul Haggis (noto scenografo, ha diretto Crash-contatto fisico , grazie al quale ha vinto l'Oscar come migliore sceneggiatura originale ed ha curato la sceneggiatura di Million Dollar Baby, giusto per fare qualche nome) scava dentro la dimensione antropica, parlando il linguaggio intimo e forte della solitudine e dello sconforto, che porta a compiere gesti estremi, ma pur sempre umani. Forse troppo umani.

(recensione di Rossana Pia Morrone )


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