THE HITCHER
 
locandina the hitcher

recensione: the hitcher

 
L'originale targato 1986 con C. Thomas Howell, Jennifer Jason Leigh e Rutger Hauer è un caposaldo inarrivabile. Inseguimenti mozzafiato, paranoia e paura lungo le sabbiose e solitarie strade del Texas. Sull'onda del successo dei remake inaugurata dai vari “Non aprite quella Porta” eccetera eccetera, anche l'autostoppista assassino si ripropone. John Ryder alias il folle a piede libero, è interpretato da Sean Bean, che se la cava mettendosi sulla faccia l'espressione e gli occhi spiritati del caso. Sale, con uno stratagemma, sull'auto di una coppia (Zachary Knighton giovane attore da serial e Sophia Bush vista nel teen horror “Stay Alive”) e dichiara subito le sue intenzioni amichevoli. Il primo round di lotta lo vincono i ragazzi ma qualche ora e chilometro più in là, dopo aver sterminato una morigerata famiglia ignara sotto ai loro occhi, si  
 
scoprono costretti a giocare al rimpiattino sanguinoso. Nella versione originale a farla da padrone erano follia, percezione della pazzia delegate alla recitazione eccelsa e alla potenza dei personaggi che deflagravano la propria violenza disturbante e allo strano rapporto vittima/carnefice tra i due protagonisti. Il riadattamento si prende alcune licenze: la coppia, la ragazza con il fucile a pompa (se   recensione the hitcher
vedrete, capirete) nente monetine sugli occhi ma citate all’inizio col penny trovato per strada, trazioni assassine e corse contro il tempo e poliziotti affannati che inseguono gli innocenti. Non cede alla noia ma risente dei quintali di azione profusa, delle fughe, degli arresti plurimi e dei botti a scapito della misura psicologica e del sottile gioco perverso. Per neofiti e consumatori di horror da sabato pomeriggio.

(di Daniela Losini )


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