THE EYE
 

recensione the eye

 
Respingente cinema fotocopia a dispetto della regia di David Moreau e Xavier Palud (che qui ebbero il completo favore e plauso critico con l’egregio “Them”). Per capire di cosa parliamo sul versante plusvalore del remake, rispolverate “The Ring” e “Dark Water”, eccellenti esempi di come sia possibile migliorare i canovacci horror provenienti dalll’Oriente, fronte saccheggiato da Hollywood in modo imbarazzante. L’originale “occhio” dei Fratelli Pang possedeva anima e struttura proprie, inventiva e seppure decadenti e forzate, convincenti atmosfere cupe, lasciate da parte nella versione yankee (la matrice è quella) annacquata da un’edulcorata dose di apocalisse in saldo. Il filone appartiene a quello del trapianto che cambia la natura del ricevente: nello specifico caso si tratta di un ardito innesto oculare che provo-  
 
ca alla neovedente, visioni e percezioni ossessive. Jessica Alba soffre, ansima e sussulta portandosi sulle spalle quasi tutta la responsabilità della riuscita. E’ credibile, brava, mai sopra le righe. Un dottorino (Alessandro Nivola, visto in “Jurassic Park III” e “The Darwin Awards”) si occuperà di provvedere al reintegro della giovane donna alla nuova e scioccante percezione visiva del mondo. Da spalla scettica  
alla prima rivelazione del mormorio dei morti (“Li vedi?!?” citazione doverosa), si trasformerà in complice accompagnatore nella trasferta messicana, il luogo deputato alla svolta. Relegata al ruolo della sorella grilloparlante, Parker Posey (“Superman Returns” , “La cosa più dolce, “La casa del sì”) che appare di sfuggita e se appare, è sfocata, per esigenze di sceneggiatura. Operazione commerciale puramente orchestrata per offrire carta bianca alla diva di turno da lanciare in toto, spaventi preventivati al microsecondo, banalità da operetta horror alla Dario Argento degli ultimi quindici anni.


(recensione di Daniela Losini )

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