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recensione the
darwin awards
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Bisognerebbe liquidare
certe operazioni fintamente
indipendenti (regia
semimovente, digitale
sgranato, musichette
d’accatto con
l’aggravante
della partecipazione
dei Metallica che
fanno tanto tempi
rock che furono) con
poche righe e possibilmente
non parlarne per nulla
ma ci sentiamo, per
correttezza e dovere
nei confronti dello
spettatore, di raccontare
argomentando quel
che capita di vedere
sedendosi in platea.
Per chi non lo sapesse
il titolo proviene
da un sito che sin
dagli albori delle
autostrade internettiane,
raccoglie le morti
più sciocche
e/o assurde con l’intento
socio-antropologico,
diremo, di valutare
l’evoluzione
umana anche col metro
della proporzione
tra morte/idiozia.
E qui potremmo aprire
un simposio. Ma torniamo
alle cose di cinema:
tra leggende cybernautiche
e assurde |
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realtà
irriducibili,
il regista
Finn
Taylor,
imbastisce
una
specie
di divertissement
che
pone
al centro
della
trama
(?)
un detective
della
omicidi
che
teme
il sangue
(il
buffo
puffo
Joseph
Fiennes)
finito
a indagare
su morti
bizzarre
e richieste
di risarcimento,
dopo
essersi
lasciato
scappare
un serial
killer
poeta.
Affiancato
da Winona
Rider
(bentornata
cara,
ma tieni
le manine
bramose
a posto!)
i relativamente
giovani
indagatori,
inizia-
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no il loro
peregrinare
da una situazione
stravagante
all’altra.
Gallerie di
facce care
o conosciute:
da Juliette
Lewis (che
dio la benedica)
a Chris Penn
(ebbene sì
è stato
il suo ultimo
film, riposi
in pace) da
David Arquette
(Scream) a
Tom Hollander
(il cattivo
dandy dei
Pirati dei
Caraibi).
Dopo che in
apertura hai
riso all’unica
battuta degna
di memoria
che suona
annunciatrice
e preveggente
(più
o meno si
quota che
trattandosi
di morti stupide
alla malparata
ci siamo liberati
di gente stupida)
anneghi nel
torpore del
gioco fine
a se stesso,
perché
capirai a
ridere degli
sciocchini
siamo capaci
tutti.
(recensione
di Daniela
Losini )
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recensione del
film "the
darwin awards"! |
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