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recensione the
burning plain
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"Mariana, Sylvia,
Gina, Maria, Nick:
i soliti diversi piani
temporali, la solita
struttura a incastro,
la solita apparente
capacità del
cinema di coinvolgere
con una serie di immagini
azzeccate (cfr. la
roulette che prende
fuoco, più
volte riproposta nel
corso del film) e
di racconti di vita
veri e presunti. Un
film che ancora una
volta non esce dagli
schemi a cui lo sceneggiatore
di Inarritu ci ha
abituati e ripropone
una serie di cronistorie
(in una cittadina
messicana di confine,
tra l'altro) che non
hanno proprio più
nulla del (falso o
reale?) sapore di
novità respirato
all'epoca di "amores
perros". In fondo
la stessa immagine
più volte riproposta
è uno spoiler
involontario, o un'ascesi
legittima ma assai
logorante verso la
dimensione pubblicitaria:
"the burning
plain" è
- per dirla tutta
- un film prefabbricato,
risaputo ed emotivamente
bugiardo. Si apre
attra- |
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verso
il fuoco
che
preannuncia
una
storia
dolorosa
e appassionata
(e già
qui
bisognerebbe
bruciare,
almeno
metaforicamente,
chi
incoraggia
tanta
spudorata
retorica
romanzesca)
e si
chiude
alternando
i volti
dei
personaggi
che
"avevate
finora
visto
in tutta
questa
vicenda".
Vi ricorda
la peggiore
televisione?
Ebbene,
lo è,
ma non
tutto
è
perduto.
Ci sono
"le
storie":
come
quella
di due
amanti
tragicamente
e moralistica- |
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mente puniti
per il loro
reciproco
adulterio,
e questa "espiazione"
si protae
per tutto
il film, fino
a riconoscere
che, in fondo,
il/la responsabile
della tragedia
non ha molto
da cui discolparsi
(è
allucinante,
ma è
proprio la
sensazione
che se ne
ricava). La
rimozione
dei "sopravvissuti"
plasma, ricatta
lo spettatore
a suo piacimento,
per costringerlo
a giudicare,
condannare,
espiare (appunto)
la colpa di
essere figli
e testimoni
attivi del
tradimento
degli sciagurati
padri/madri/amanti.
Da questi
riflessi,
il film esce
con le ossa
rotte, ma
inaspettatamente
l'amore tra
il ragazzo
e la complessata
sedicenne
Mariana, coglie
qualche momento
felice: a
parte che
non si capisce
per quale
ragione i
due debbano
innamorarsi
(nel segno
di una continuità
affettiva
con i genitori
scomparsi,
supponiamo),
ma Arriaga
continua a
dirci che
tutto questo
non riveste
la minima
importanza.
Intendiamoci,
la direzione
delle attrici
è impeccabile
(soprattutto
la Theron
che però
continua a
dirci che
scegliere
la direzione
autoriale
non sempre
è sinonimo
di qualità),
ma non basta.
Poi magari
lo stesso
Arriaga ci
dirà
che gli uomini
sono volutamente
ottusi e involuti,
e che "the
burning plain"
è un
film profondamente
femminile.
Nell'attesa
che Eva bruci
all'inferno
per l'eternità,
probabilmente.
Non per essere
severi: ma
questo cinema
invadente
e preconfezionato
ha il gusto
del cibo precotto,
ormai.
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burning plain"! |
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