girerà il suo prossimo film a L'Aquila e poi l'unica cosa che si vede de L'Aquila è un cartello stradale con su scritto "L'Aquila 30 km"? Sarà sempre per via del marketing, dell'immagine e dell'impegno? Ma chissà se un film come
The American, che a noi appare mortalmente noioso, per cui già dopo un quarto d'ora dall'inizio la mente comincia a divagare e a porsi domande sconclusionate, ad altri può sembrare avvincente? I gusti sono gusti o la noia è un metro di giudizio critico valido? E se sì come la si misura? In sbadigli? In minuti di dormita? In numero di volte che si guarda l'orologio? E se io sbadiglio e il mio vicino no? Un film praticamente muto, con Clooney che con la stessa faccia, depressa e pentita, per un'ora e mezza costruisce un'arma nascosto in un paesino dell'Abruzzo, scambiando di tanto in tanto opinioni e col parroco e con una prostituta, può essere definito noioso senza timori di smentita? Non solo noioso ma anche ingiustificatamente presuntuoso, sterilmente intellettuale e fastidiosamente estetizzante? E' esagerato sostenere che l'unica cosa buona di
The American è Violante Placido che, come in ogni film, si mostra generosamente nuda, fregandosene delle addominali scolpite o di mezzo chilo in eccesso? Avrà apprezzato George Clooney? Avrà capito la differenza che passa tra un'imbalsamata Canalis qualunque e una donna vera? Una donna bella e sensuale davvero e non per le copertine ritoccate dei rotocalchi? La mezza stellina è solo per lei.
(di Mirko Nottoli )