SURF'S UP
 

recensione surf's up

 
La moda dei mockumentary (falsi documentari) ha contagiato anche i cartoni animati. All’inzio fu l’invasione aliena raccontata da Orson Wells alla radio fino ad arrivare alle moderne false rappresentazioni dell’assassinio di George W. Bush (Death of a President) o, in casa nostra, dello spettacolo per i pescatori di Su Pallusu (Le Ragioni dell’Aragosta). Ora tocca al pinguino che voleva fare il surfista. La Sony ha dunque pensato di cavalcare l’onda, si perdoni il gioco di parole, per confezionare un finto documentario sulla vita di Cody e sul mondo delle gare professionistiche di surf … a cartoni animati. Idea geniale e decisamente ben sviluppata nell’uso del linguaggio proprio del genere: interviste intervallate da scene di vita quotidiana con tanto di sguardi diretti in macchina per chiedere di spegnere la telecamera.  
 
A dimostrazione di come questo genere si stia diffondendo sempre più avendo ormai sviluppato dei codici e delle immagini che il pubblico sa riconoscere e decodificare. Un genere nato al fine di mettere il pubblico di fronte ad uno scenario possibile per riflettere e immaginare sulle conseguenze delle nostre azioni. Surf’s up certo non si pone questi nobili intenti, ma semplicemente gioca con il linguaggio  
cinematografico e lo usa per divertire e raccontare la storia impossibile di un pinguino che dall’Antartide va a surfare ai tropici. E se le intenzioni erano certamente buone, il risultato finale rimane però poco convincente. Si tratta della solita storia del credere in se stessi, di come l’arrendersi alle prime difficoltà non fa altro che fermare la crescita interiore delle persone e dove l’amicizia e la collaborazione siano fondamentali per la riuscita, non solo nello sport, ma anche nella vita. Una favola certo, ma il tutto sembra già visto e già sentito. Un risultato non raggiunto anche a causa di un doppiaggio davvero fastidioso. Gli attori sono bravi, ma ancora una volta la direzione ha optato per l’utilizzo delle inflessioni dialettali italiane. Una scelta che non solo va a snaturare le intenzioni originali degli autori, ma rende il ritmo del film fiacco e affaticato, Ecco che l’asso del surf smargiasso e bulletto parla in romanesco e il pollo sembra appena uscito da una fumeria d’oppio brianzola, sempre che ne esista una. Ed è un peccato perché visto in lingua originale Surf’s Up diverte e convince assai di più.

(recensione di Sara Sagrati )

- Scrivi la tua recensione del film "surf's up"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2007. Tutti i diritti (su articoli e recensioni) sono riservati.