da capo” imbevuto di spy story, paranoia e atmosfere noir – il Capitano comincia ad avere strani flashback e alcuni ricordi gli tornano alla mente e ogni ritorno alla realtà è accompagnato da sprazzi di coscienza che sembrano non appartenergli e che lo confondono. La narrazione è permeata da un senso di angoscia continua. I piani della realtà sono miscelati non per creare il solito colpo di scena ma per dare la sensazione di smarrimento che prova il protagonista gettato in un mondo che a malapena capisce e nel quale deve districarsi. Nonostante il potenziale di azioni col botto fini a se stesse, Jones mantiene sempre il focus sui protagonisti costretti a rinunciare a pezzi di se stessi per un bene superiore e forse, manipolato. Il finale è l'unica nota un po' forzata ma senza svelare troppo considerato che si tratta di mondi alternativi ognuno deve elaborarli come crede: inquieti o felici.
(recensione di Daniela Losini )