SMILE
 
locandina Smile

recensione Smile

 
Come l'insonne Samara di "The Ring", i magazzini delle case di distribuzione buttano fuori a getto gli avanzi per riempire la programmazione estiva. "Smile" è l'esatto esempio per il quale dovrebbe esistere una commissione di vigilanza che controlli l'erogazione dei finanziamenti pubblici alla settima arte. Quando si pensa di aver visto l'inimmaginabile appartenente alla categoria non classificato o da rimuovere, ecco che spunta un nuovo livello di penosa orchestrazione horror a scombussolare i parametri di bruttezza pre-esistenti. Un gruppo di ragazzi che vorrebbero farci credere in procinto di frequentare l'università ("Allora sceglierai medicina?" dice una delle protagoniste al compare fuori corso da almeno dieci anni) decidono di trascorrere una vacanza brivido nell'entroterra marocchino. Luogo di leggende e  
 
"demoni fiammeggianti" che i malcapitati affronteranno muniti di una strana macchina fotografica, acquistata in un altrettanto strano negozio di anticaglie. Nel cast citiamo la figura carismatica (!) del sospetto fotografo forense, impersonata da Armand Assante, indimenticato cattivone del Giudice Dredd. Ben presto si rendono conto di aver a che fare con una polaroid killer (e subito rimpiangiamo di aver   recensione Smile
detto male di "Shutter") ma prima di riuscire a prendere mezza decisione sensata, gli stolti ci allieteranno con ogni grado di stupidità e castroneria possibile. Scenario: il bosco di Fantaghirò. Testuali parole del regista Francesco Gasperoni "Io la sera mi addormento e sogno di fare il regista, poi la mattina dopo mi sveglio e sono regista." Chiamate Freddy Kruger.

(di Daniela Losini)


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