SI PUO' FARE
 
locandina si può fare

recensione si può fare

 
Milano 1983. Nello (Claudio Bisio) è un sindacalista con forti valori etici e sempre teso alla modernità, cosa non molto gradita dai suo colleghi che lo ritengono troppo concentrato sulle sue ricerche e poco sui problemi legati alla quotidianità. Il coordinamento sindacale lo spinge verso una nuova realtà: diventare direttore di una cooperativa sociale; Nello non può che accettare ma ben presto scoprirà una nuova e sconosciuta realtà. Si ritrova infatti a dover gestire una cooperativa fondata dallo psichiatra Del Vecchio (Giorgio Colangeli), in seguito alla legge Basaglia (per cui a breve verranno chiusi tutti i manicomi) costituita da uomini e donne affetti da disturbi psichici che vivono insieme e trascorrono la loro giornata tra la somministrazione di medicinali e lo svolgimento di lavori assistenziali, offerti dal Comune. Dopo il primo momento  
 
di sconforto, Nello decide di rapportarsi con loro proprio come con dei soci di una cooperativa, organizzando assemblee e permettendo a loro di proporre idee e decidere in prima persona ciò che desiderano fare, come in una vera comunità. E’ un nuovo inizio per tutti loro; ognuno dei membri di questo gruppo si sente finalmente protagonista e artefice delle proprie scelte, non dovendo per forza subire le decisioni   recensione si può fare
altrui. I soci deliberano che non vogliono più eseguire lavori assistenziali ma veri e proprie attività e insieme decidono di montare parquet; all’inizio i problemi non sono pochi ma l’entusiasmo dilaga e ognuno di loro trova un motivo per realizzarsi attraverso questa attività. Il problema principale di Nello è trovare chi voglia far lavorare i suoi assistiti; all’inizio deve rivolgersi a coloro che conosce cercando di riparare i danni compiuti dall’inesperienza, ma un giorno in un momento di difficoltà due dei dodici lavoranti, Gigio (Andrea Bosca) e Luca (Giovanni Calcagno), realizzano un mosaico con gli scarti del legno ed è un successo. Cominciano ad arrivare richieste per poter montare parquet impreziositi da questo lavoro manuale unico nel suo genere; contemporaneamente Nello con l’aiuto del dott. Furlan (Giuseppe Battiston) cerca di far riemergere dall’apatia dei medicinali i suoi soci, cercando di guidarli verso il mondo reale, regalandogli la possibilità di una vita qualunque, godendo delle gioie di ogni giorno. Ma non tutti sono pronti ad affrontar il mondo; la fragilità di uno di loro nel rapportarsi con le delusioni che a volte la realtà ci pone davanti fa crollare i grandi progetti di Nello che decide di abbandonare tutto e tutti per tornare a una vita senza rischi. Ma il finale regalerà una lezione di grande umanità e spinge a credere che a volte tutto “si può fare”. Il regista Giulio Manfredonia (“Se fossi in te” e “E’ già ieri”) ci racconta una favola vera, tratta da un’esperienza realmente vissuta ma anche di un’utopia che si trasforma in realtà solo grazie alla forza e alla voglia di lottare dei protagonisti. Gli attori, per lo più sconosciuti, scovati nei teatri e nelle scuole d’arte, sono riusciti, grazie a numerose prove ed ad incontri nei centri di igiene mentale, a calarsi nel mondo dei diversamente abili con gravi patologie mentali, senza però essere ridicoli o grotteschi. Emblematica è una frase che Gigio, uno dei “soci” rivolge a Nello: “Guarda che noi siamo matti mica stupidi”; questo per far capire che la malattia c’è e deve essere seguita e curata ma questo non annulla la persona in quanto tale e non la rende incapacità di capire ciò che succede intorno, è solo un modo diverso di vedere e vivere ciò che li circonda. La pellicola tocca l’animo dello spettatore in un’altalena di sentimenti, dalla gioia alla disperazione, raccontando l’universalità delle emozioni e guidandolo in un mondo difficile, spesso dimenticato e che fa paura perché sconosciuto. A sottolineare alcuni dei momenti più emozionanti una delle canzoni più conosciute di Edoardo Bennato, che ben si addice alla filosofia di questo film “L’isola che non c’è”; perché in ognuno di noi dovrebbe sempre esistere l’idea che quell’isola da qualche c’è e non bisogna mai perdere la speranza e la voglia di cercarla così come per i protagonisti del film.


(di Tamara Malleo)


- Scrivi la tua recensione del film "si può fare"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008. Tutti i diritti sono riservati.