SEX LIST
 
locandina sex list

recensione sex list

 
Contabile timido e sfigato (Ewan McGregor che brancola ancora nel buio alla ricerca di se stesso) incontra sedicente e brillante avvocato di Wall Street (Hugh Jackman meno legnoso del solito) che lo introduce alle gioie della vita. Ecco la “Sex list” del titolo, un club esclusivo dove ricchi uomini d’affari e donne in carriera che non hanno tempo da perdere con smancerie sentimentali, si telefonano, si incontrano, fanno sesso in lussuosi alberghi e chi si è visto si è visto, il tutto nel più totale anonimato. Va da sé che ogni schioppo ha la sua mira così come mai bisogna fidarsi degli sconosciuti ma al povero contabile non par vero e pertanto ci si butta a pesce, secondo l’antico adagio per cui tira più un pelo di … che un carro di buoi. L’incipit ricorda quello di “Cattive compagnie” film di una ventina di anni fa di Curtis Hanson con  
 
Rob Lowe e James Spader (indovinate chi faceva il figo e chi il nerd). Il proseguo se ne allontana progressivamente avvicinandosi però ad una prevedibilità tale da lasciare stupefatti, con tutto quello che si immagina accada che puntualmente accade: menzogne, ricatti, contro-ricatti, morti fittizie e conseguenti ricomparse sulla scena. Lo schema è quello collaudato di colui che si crede in un sogno poi   recensione sex list
d’improvviso si rende conto di essere in un incubo, perché in fondo si sa che in stereotipi condensati come questo niente è mai come sembra, eccezion fatta per la solita resa dei conti finale che a dispetto di piani criminosi studiati nel dettaglio, con largo uso di tecnologia all’avanguardia, gira e rigira si finisce sempre lì, nell’ analogico vecchio stampo, a prendersi prosaicamente a pistolettate nel parco, che se c’avessero pensato prima magari ci risparmiavano un’ora e quaranta di film. Dirige “Sex list” l’esordiente Marcel Langenner e produce lo stesso Hugh Jackman che in questo script chissà quali potenzialità c’avrà intravisto. Michelle Williams è la co-protagonista femminile mentre due brevi apparizioni sono riservate a Natasha Henstridge e a Charlotte Rampling. Battuta cult: l’avvocato al contabile: “ti piace il tuo lavoro?”. “Sì, se ti piace lavorare con i numeri. E il tuo?”. “Sì, se ti piace lavorare con gli stronzi”. Film inutile ma sempre meglio di un calcio nelle palle.




(di Mirko Nottoli )


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