SE SEI COSI' TI DICO SI' - RECENSIONE
 
locandina se sei così ti dico sì
Locandina "Se sei così ti dico sì"

se sei così ti dico sì - recensione

 
Eugenio Cappuccio è autore di tutto rispetto ma non crediamo di fargli un torto nel dire che l’attesa per il suo nuovo film, “Se sei così ti dico sì”, è tutta concentrata su Belen Rodriguez. Giornalisti, opinionisti a cottimo, gossippari da rotocalco l’aspettano sempre al varco, magari sperando in un suo scivolone. L’aspettavano al Festival di San Remo già pregustando una papera o una stecca, l’aspettavano in tv al fianco di Montalbano frementi di poter dire ecco non sa recitare, l’aspettavano al suo esordio sul grande schermo (il cinepanettone manco lo contiamo). Ma anche qui, Belen, non si smentisce e lascia i detrattori a balbettare con un palmo di naso. Quelli che dicono che non sa far niente, quelli che come lei ce ne sono tante, quelli che con tutte le italiane brave perché proprio una straniera, quelli che però  
 
quel Corona lì… Ebbene, come Belen non ce ne sono tante. Perché è più bella di tutte le miss Italia degli ultimi vent’anni (e con capelli a caschetto è, se possibile, ancora più bella). Ha più verve di tutte le veline o ex veline dell'orbe terraqueo. Canta e balla meglio di tutte le presunte showgirl che imperversano in televisione. Recita meglio della Bellucci, dell'Arcuri e della Cucinotta messe insieme.   recensione se sei così ti dico sì
Conosce l' italiano meglio di Alessia Marcuzzi (usa pure i congiuntivi). E' più intelligente di Alba Parietti (sa quando scosciarsi e quando no). E' più magra di Valeria Marini (non che ci voglia molto). Ha un sorriso più bello di quello di Fiammetta Cicogna (idem come sopra). All'occorrenza dà lezioni di stile, di etica e di bon ton a Simona Ventura. Fa tutto con quel misto di trasgressione e fragilità, di spregiudicatezza e candore che incanta. Un attimo prima è la femme fatale a cui è impossibile resistere, un attimo dopo ha occhi e sorriso luminosi e colmi di stupore, quasi imbarazzati. E anche a quelli è impossibile resistere. Lo ha capito Eugenio Cappuccio che per il suo “Se sei così ti dico sì” le offre un ruolo da attrice vera in un film che è più serio e profondo di quanto si possa immaginare (titolo e pubblicità non lo aiutano), una commedia che tra i frizzi e i lazzi svela uno spaccato del Paese dai risvolti imprevisti, su cui spesso si ironizza con troppa noncuranza. Protagonista è Piero Cicala, Emilio Solfrizzi in versione Andy Garcia, ex cantante che dopo aver raggiunto il grande successo con la classica canzonetta estiva negli anni '80 è stato presto dimenticato e ora si arrabatta nel ristorante della ex moglie al paese natio. Sarebbe stato facile virare sul macchiettismo alla Checco Zalone. Invece nella sua interpretazione, rassegnata e patetica, si mescolano con grande amarezza e altrettanta umanità, fallimento professionale e occasioni mancate, recriminazioni, nostalgie e calvizie in stato avanzato, una dignità d'artista che non si arrende. Eppoi: seconde opportunità che giungono inattese, il mito della televisione, Carlo Conti e “i migliori anni”, una prima serata su rai 1 e il miraggio di ricominciare. E' qui che Piero Cicala incontra casualmente Talita Cortes e tra lo sfigato patentato e la figa più à la page del momento qualcosa succede. Lei è una star planetaria, firma profumi, linee di moda, viaggia su un aereo privato, è fidanzata con un personaggio incline alle sceneggiate. A un certo punto dice: “non sai quante persone vorrebbero vedermi affossata. Devo cavalcare l'onda”. Evidenti i riferimenti autobiografici. Ma Belen, dimostrando lucida autoconsapevolezza, ha tenuto a prendere le distanze dal suo “personaggio”. Ha dichiarato: “ ho una vita vera da vivere e un cuore più grande del mio lato b”. Belen Rodriguez Fan Club.


(recensione di Mirko Nottoli )


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