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Nuove trappole, nuovi
scenari e rivelazioni
dietro le quinte,
delle mortali opere
moralizzatrici di
SAW, giunto ora al
quarto episodio. Il
"seriefilm"
horror che conta un
buon numero di estimatori,
erede della tradizione
degli antenati Jason
Vorhees, Freddy Kruger
e Michael Myers, ci
prova a perpetrarsi
con dignità.
Il gioco organizzato
e diretto da Darren
Lynn Bousman, è
scoperto ma alcuni
spunti sono buoni:
la coppia incatenata
che non può
comunicare, il ritorno
di alcuni personaggi
degli episodi precedenti,
i fatti raccontati
da nuovi punti di
vista, la natura dei
malcapitati messa
alla berlina dalle
trappole del trucido
evangelizzatore. In
apertura la truculenta
autopsia, dovremmo
essere abituati a
talune visioni dopo
centinaia di Crime
Scene Investigation
e spin-off vari e
invece, ha il suo
peso orrorifico. Dopo
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la scoperta
dell'ennesimo
trucco
pronto
a scattare,
si ricomincia
il gioco.
Attenzione
ai flashback
e alla
memoria,
un ripasso
del
terzo
Saw
è
utile
per
non
sentirsi
intrappolati
nei
continui
intrecci
e colpi
di scena
che
si susseguono
veloci
e implacabili
e rischiano
di travolgere
anche
la platea
più
avvezza,
nella
confusione
e nel
dispersivo
sforzo
di far
collimare
ogni
tassello
narrativo.
Qualche
incursione
nel
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mondo personale
e nel passato,
vorrebbero
rendere il
Giustiziere
Albino, meno
alienato e
più
umano, nonostante
la faccia
di ghiaccio
Tobin Bell
sia pressochè
impenetrabile.
A cascare
nella rete
diabolica,
questa volta,
sono i poliziotti
e coloro che
indagano per
riuscire a
fermare il
gioco mortale
di Jigsaw.
Per fortuna
nostra e per
il bene dignitoso
della trama,
non resuscita
ma da morto,
riesce a colpire
più
e meglio,
lasciando
un vero testamento
di dolore
e nuove prove
sanguinose
da superare
ai posteri.
(recensione
di Daniela
Losini )
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recensione del
film "saw
IV"! |
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