mentre gli sfigati/secchioni sono i meticci. Dentro o fuori, spietata legge del branco. "L'idea del parco per cani come una sorta di liceo è stata molto divertente." Afferma il doppiatore americano di
Sansone,
Owen Wilson , che aggiunge: " Tutti siamo andati a scuola e quasi tutti abbiamo un cane o, quanto meno, amiamo i cani. Quindi il pubblico ha molte cose in cui identificarsi". Peccato che qualcuno dovrebbe dire all'amico di Ben Stiller che il solo fatto che siano rappresentate dinamiche con le quali il pubblico può identificarsi non assicura il successo di una sceneggiatura. In questo caso, il prodotto finale è più che perfetto per un passaggio televisivo, magari in estate, magari nel primo pomeriggio: infantile nel linguaggio e banalotto nel plot -è l'ultimo erede del famoso Beethoven, il San Bernardo degli anni Novanta -
Sansone è la classica commedia per famiglie da bassa stagione cinematografica. Nessuna pretesa, nessuna sorpresa. D'altra parte, il regista
Tom Dey è un mestierante alle prime armi, il cui maggior merito, finora, è stato quello di aver girato uno dei film meno riusciti in cui
Robert De Niro abbia recitato ("
Showtime ", 2001). Né il doppiaggio italiano, in cui la voce del cane è quella di
Pupo , né le abbondanti spiritosaggini canine (un cane che si tuffa in una piscina è un cani-caze, fa un freddo gatto e così via) aiutano a rendere il film più accattivante.
(di Maria Silvia Sanna)