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Il ritratto di Marco
Rigoni Stern, che
Carlo Mazzacurati
e Marco Paolini hanno
realizzato in un video,
è un documento
toccante nella sua
singolare evocazione
di un passato da dimenticare,
come può essere
la guerra, ma nello
stesso tempo da ricordare
per perpetuare il
suo orrore, l’inconcludenza,
la disperazione. Il
film si articola in
un dialogo aperto
e spontaneo, avvincente
e toccante, fra lo
scrittore Marco Rigoni
Stern e Marco Paolini.
Uno scenario quasi
magico ritrae le montagne
dell’altopiano
di Asiago, sommerse
in un silenzio che
solo la neve bianca,
ovattando il fruscio
del vento, sa produrre.
Così, Mazzacurati
e Paolini illustrano
il carattere di un
personaggio che possiamo
definire unico nella
storia della letteratura
italiana contemporanea.
Il film è diretto
ed estremamente coinvolgente.
Marco Rigoni Stern
è di una spontaneità
disarmante, anche
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sollecitato
dalla
presenza
attenta
ed affettuosa
del
suo
interlocutore
Marco
Paolini.
Racconta
della
sua
infanzia
vissuta
sull’Altopiano.
Ricordi
felici,
ricchi
di vita,
di persone
care.
Racconta
la guerra,
che
ha distrutto
quei
boschi,
la gente,
le loro
speranze.
Mentre
il racconto
si dipana,
il paesaggio
invernale
e frammenti
di musica
sacra
rendono
forte
il grado
d’emotività,
fino
a raggiungere
attimi
di sincera
commozione.
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racconto è
sulla guerra.
Vissuta e
consumata,
dal fronte
francese a
quello albanese,
fino alle
steppe slave.
E rievocando
la memoria
di questa
guerra, i
ricordi vanno
alle persone
della guerra,
amici, ma
anche nemici.
Lontano dalla
patria, combattendo,
cercando di
salvare quante
più
persone potesse
salvare, Rigoni
è certo
che proprio
in questa
circostanza
ha capito
quanto nefasto
sia stato
il fascismo.
Gli appunti
che via via
prendeva durante
il periodo
passato al
fronte, sono
stati preziosi
per poter
scrivere e
così
tramandare
la memoria
della guerra
e della sua
assoluta inutilità.
E la telecamera,
fissa sul
volto di Rigoni
Stern, ritrae
il volto dell’uomo,
da cui traspare
un’umanità
sicura, attenta,
spontanea.
Nell’evocare
la tragedia,
lo scrittore
suggerisce
nel contempo
la speranza,
l’amore
verso la vita,
la natura,
il soffio
del vento,
il calore
della luce,
richiama ad
ogni piccola,
piccola cosa
che sollecita
a godere di
ogni giorno
che nasce.
Ed è
qui che il
dialogo fra
i due si veste
di una positività
straordinaria.
Attraverso
un racconto
di guerra,
si delinea
l’identità
di un personaggio
vitale, che
conosce la
gioia del
lavoro fatto
con rigore,
e che si è
costruito
nel più
alto rispetto
di un senso
vero, profondo,
di umanità.
(di Rosalinda
Gaudiano
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