|
|
|
|
recensione riflessi
di paura
|
|
Lo specchio ha da
sempre un fascino
strano, misterioso
e terribile al tempo
stesso. Alexandre
Aja ne fa centro d’inquietudine
e di morte in quello
che appare come un’interessante
e, almeno a tratti,
riuscita declinazione
del genere horror.
Aja lascia infatti
da parte le concessioni
alla plastica fredda
e fracassona dei videogiochi
(come avveniva ne
“Le colline
hanno gli occhi”),
cercando il più
possibile di ripulire
uno stile che era
sembrato troppo artificioso
e videoclipeggiante.
Certo i meccanismi
di suspance o alcune
trovate non fanno
che inserirsi, pedestremente,
in certe consuetudini
del genere. Ma Aja
ha quantomeno il merito
di asciugare, di procedere
per atmosfere più
che per pacchiane
trovate sanguinolente.
Ha il merito di costruire
un mondo in cui davvero
si ha la sensazione
di essere osservati,
|
|
|
|
spiati,
minacciati.
“Gli
specchi
sono
finestre
sul
nostro
mondo”,
mette
in guardia
il protagonista
(un
credibile
Kiefer
Sutherland).
Gli
specchi
sono
l’altra
faccia
della
realtà,
quella
che,
nell’idea
di Aja,
è
destinata
a raccogliere,
silenziosa
e cheta,
l’orrore
e la
disperazione
che
noi
sprigioniamo.
Aja
riesce,
insomma,
a mantenere
alta
la tensione
e il
senso
di minaccia,
immaginando
gli
specchi
come
un labirinto
popolato
da |
|
|
|
innominabili
immagini di
orrore e persecuzione.
Scegliendo
un finale
tutt’altro
che scontato
e accomodante:
il male evapora,
forse è
sconfitto.
Ma l’universo
si è
ormai inesorabilmente
e drammaticamente
capovolto.
Proprio come
in uno specchio.
(di Mattia
Mariotti
)
|
-
Scrivi la tua
recensione del
film "riflessi
di paura"! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008.
Tutti i diritti sono riservati.
|
|
|