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recensione racconti incantati
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"Credi alla forza dei tuoi sogni e questi diventeranno realtą". Pił "disneyanamente", "i sogni son desideri". Mai citazione fu pił appropriata. E' proprio quello che succede a Skeeter Bronson, giovane tuttofare in un mega albergo di lusso (un tempo appartenuto a suo padre e la cui direzione gli spetterebbe di diritto), quando scopre che le fantasiose situazioni che lo vedono protagonista, immaginario delle favole della buonanotte che racconta ai suoi due nipoti possono avversarsi nella realtą di tutti i giorni e modificare la sua vita. Trascinato di volta in volta nei racconti dei suoi nipoti, Sandler si ritrova nelle vesti di un porcaro medievale, di un gladiatore nell'arena, di un cowboy nel selvaggio West, di un extraterrestre durante un duello intergalattico, completamente a suo agio nella parte, |
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portatore di una comicitą mai volgare (almeno in questo film) e di una mimica incredibilmente buffa. Completano il cast la bella e brava Keri Russel (Waitress - ricette d'amore), Guy Pearce, Courtney Cox e i veterani Jonathan Price e Richard Griffith. Bravi e simpatici i due bambini protagonisti, Jonathan Morgan Heit e Laura Ann Kesling, spigliati e mai leziosi. Racconti Incantati è una divertente commedia per tutta la famiglia, |
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con un'idea semplice e interpreti assolutamente in parte. Il finale è sicuramente prevedibile ma fa parte del gioco. E' difficile di questi tempi trovare un film che metta tutti d'accordo, facendo divertire senza ricorrere alla volgarità e a gag che strappano grasse risate. La storia è ben raccontata, fantasiosa ma al tempo stesso "possibile", e riesce anche a far riflettere senza mettersi in cattedra impartendo lezioni di facile morale per bambini troppo distratti dai rutilanti effetti speciali per aver modo di accorgersene.
(di Chiara Cecchini)
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