manchino sul
menu spionaggio-special
- sembrano
l’uno
il gestore
di un minimarket
e l’altro
un benzinaro
malmesso.
Si succedono
inseguimenti
in corsa,
in auto e
in aereo;
opere liriche
scudo di riunioni
massoniche
e alberghi
nel deserto
che si sgretolano
nel fuoco
mentre Daniel
Craig non
si risparmia
in nulla.
La sufficienza,
si sappia,
è merito
solo del suo
plus-valore.
Continua ad
indossare
lo smocking,
i cazzotti,
i tagli e
le ammaccature
con estrema
nonchalance
e nonostante
il canovaccio
sul quale
corre forsennato
non l’assista
quasi mai
(due ore per
ascoltare
la prima e
unica battuta
alla James
Bond sono
un suicidio
narrativo)
resiste e
non si fa
fagocitare
dalla piattezza.
Le bond girl
sono Olga
Kurylenko
(Hitman e
Max Payne)
e Gemma Arterton
(Rocknrolla)
due virago
di tutto rispetto.
Le scene di
azione sono
spettacolari
e convicenti,
i corpo a
corpo sono
rudi, realistici
ma troppo,
molto è
chiesto al
pubblico di
credere e
sopportare
(tempi lunghi,
la trama che
non decolla
mai, false
partenze,
arrivi sbagliati)
considerato
che la contropartita
di reale coinvolgimento
e divertimento,
non è
mai all’altezza
delle giuste
aspettative.
Occasione
sprecata.
Ma i produttori
stiano tranquilli,
una settimana
e il vostro
investimento
sarà
in cima al
box office.
(di Daniela
Losini )