QUALUNQUEMENTE - RECENSIONE
 
locandina Qualunquemente
Locandina "Qualunquemente"

Qualunquemente - recensione

 
Qualunquemente, pubblico maschile e, soprattuttamente femminile, un film sulla vita di Cetto La Qualunque è qualcosa a cui l'intera nazione non può sottrarsi. Perchéementeanchemente, perché è una delle cose più esiliranti di cui la cinematografia italiana si possa vantare. E' un dovere istituzionale, un atto dovuto, una responsabilità di cui non ci si può fare a meno. E, Viene da parlare come lui, tanto è travolgente il leader del 'Partito du Pilu', dopo aver visto il film sulla sua vita. Cetto, imprenditore calabrese corrotto, depravato e ignorante, che disprezza la democrazia e ama la famiglia a punto tale da farsene due. Padre modello, che si preoccupa della reputazione del figlio Melo – come te lo devo dire che non devi andare in giro con il casco, penseranno che sei timido – e di suoi eventuali sbagli commessi durante  
 
l'educazione impartita: la tua fidanzata non ha di 'minne', dimmi, dove ho sbagliato? Torna al paese dopo anni di latitanza all'estero, divide il letto con la moglie e la nuova concubina, che si chiama... ehm.... uhm... 'Cosa'. È tempo di campagna elettorale, e siccome una terribile e invadente legalità sta avvelenando la città di Marina di Sopra – addirittura c'è chi paga le tasse – Cetto ha deciso che ci pensa lui. Riflette con   recensione Qualunquemente
un sacco di ragazze molto generose (sotto la quarta di reggiseno non è vera passione politica), si candida e diventa sindaco. Senza speranze o progetti, 'ma mi piace u pilu', sempremente . Cetto La Qualunque nasce in Rai, deve il suo successo alla Gialappa's e ultimamente ai suoi comizi di 'Che tempo che fa' al fianco di Fabio Fazio. Il suo partito politico ha migliaia di iscritti, i suoi seguaci sono altrettanti e non ridere di gusto è davvero impossibile. Antonio Albanese, che ha fatto di Cetto il suo personaggio di maggiore successo, è senza dubbio l'unico grande discendente comico di tanti artisti del passato con la a maiuscola. Macchiette, dialetti e modelli sono differenti, ma l'attore e regista ha tra le sue mani un'eredità che rimanda a Sordi, Fabrizi, Totò. Solo per le espressioni facciali – il comico ha il dovere di trascinare fisicamente lo spettatore, col cuore, con la pancia, con le braccia che si devono alzare per il divertimento – e per quella capacità ipnotica di lasciare chi ride con le lacrime agli occhi anche dopo, pensando e ripensando a sceneggiature che non stancano mai. Non ne discende direttamente, ma si può tranquillamente inserire Albanese nella stessa lista dei grandi e soprattutto autentici comici. Proprio a Totò rimanda una scena di Qualunquemente, quando Cetto La Qualunque e il suo fidato braccio destro Pino dettano un discorso elettorale al telefono, ovviamente, sbagliatamente . Ai tempi di Totò e Peppino si dettava una lettera, ora, anche Cetto, è più tecnologico. Ma lo spasso puro, che non è di nessun altro, è dello stesso preziosissimo livello artistico. Metti, poi, un genio come Albanese ridicolizzare i punti dolenti della nostra Italia, e il gioco è fatto. I protagonisti, esilaranti e ridicoli, prendono purtroppo esempio dalla realtà, quella che domina troppo spesso le notizie di cronaca. Malasanità, minacce, regolamento di conti a colpi di pistola. Albanese e compagni sanno mettere a fuoco quello che succede nel sud del nostro Paese – pensare che il comico è di origini brianzole, ma Cetto è perfetto in tutto, cadenza compresa. Ci mettono in guardia, ci dicono quello che potrebbe accadere. Ci fanno ridere per davvero, per tutto il tempo del lungometraggio. Ridicolizzano comportamenti e modelli che per molti potenti sono vincenti e da furbetti, ma in verità sono solo ignoranti e patetici. Si ride per esorcizzare – è una sparatoria, ah tutto nella norma ok, pensavo fosse un incidente – e il gioco della regia lo fa mostrando una terra in realtà affascinante, con paesaggi pittorici da difendere e proteggere. Magari, ecco, senza far scoppiare con le bombe le macchine dei potenti... Comunquemente , il film è un pezzo della nostra Italia che deve essere visto da tutti, dal nord al sud, anche nelle scuole, dove si fa formazione. Il divertimento è un ottimo incentivo per imparare cosa succede e per reagire di conseguenza, o per riflettere sul destino di un Paese che purtroppo fa promesse sempre più alla Cetto. Ah, e se costruire il ponte per unire l'Italia non basta, faremo anche il tunnel. Un buco mette sempre allegria .


(recensione di Andrea Dispenza)


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