PROMETTILO!
 
locandina Promettilo!

recensione Promettilo!

 
Film caleidoscopico, ridondante, onirico, delirante e infine anche noioso. L'ultimo lavoro di Emir Kusturica lascia spazio a queste interpretazioni, ma probabilmente a tante altre. Resta il fatto che l'esito conclusivo č quello di una pellicola stancante, con invenzioni non originali, trovate scenografiche giā viste, sperimentazioni retoriche di cui non sentivamo affatto il bisogno. Il contesto č quella di una Serbia irreale, popolata di personaggi stravaganti, contadini eccentrici, abitanti di grandi cittā stralunati, prostitute da redimere, piccoli criminali che sembrano macchiette senza alcuna ironia, uomini e donne che vivono sempre al confine tra una morte mai terribile e una vita quotidiana fatta di gesti assurdi e di una miseria materiale, quale č quella che viene manifestata da una societā ancora ai margini dello sviluppo europeo e del  
 
benessere di altri paesi occidentali. Resta la trama, ma a considerarla bene non c'č molto da dire: un anziano contadino, sentendosi vicino alla morte, incarica il nipote che vive con lui di andare in cittā e di impegnarsi a mantenere tre promesse: vendere la mucca, comprare un'icona di San Nicola e trovare una moglie. Ci riuscirā? Non ve lo sveliamo, ma anche se lo facessimo non toglieremmo nulla al film. Ha fatto sicura-   recensione Promettilo!
mente cose migliori in passato, Kusturica, soprattutto quando si trattava di affrontare le tematiche a lui care dei costumi slavi e di quella follia tzigana che è parte del patrimonio nazionale delle terre balcaniche. Ma del resto non è sempre facile ripetere certi esiti cinematografici o innovare nella rappresentazioni dei costumi di un popolo, specie quando dobbiamo narrare la mentalità di etnie e popolazioni che hanno spesso convissuto, anche nelle recentissima storia, con la drammaticità della guerra, degli scontri, dei bombardamenti e in generale di tutte le storture della geopolitica internazionale, dell'economia moderna e del neocapitalismo selvaggio (uno dei protagonisti è un depravato boss della criminalità che vuole ricostruire le Torri Gemelle del World Trade Center in Serbia, mah.). Ci sono anche altri personaggi nel film a reggere la scena insieme allo stravagante nonno e al nipote frastornato e ingenuo; ma tra tutti questi, spicca un improbabile uomo volante, sparato da un cannone di un circo all'inizio del film e che attraversa tutte le scene senza mai parteciparvi e senza dar mai l'impressione di voler scendere. Che cosa rappresenta questo personaggio? Che cosa significa? Forse un'elegante e colta citazione? Ci ripetiamo, alla fine. Mah.

(di Michele Canalini)


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