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Il mondo dell'animazione digitale sembra non conoscere tregua. Eppure quando si comincia a pensare che sia già stato detto tutto, che soltanto a vedere un altro animale parlante verrebbe la nausea e, rassegnati, ci si aspetta l'immancabile invasione di Natale - che quest'anno neanche a dirlo sotto l'albero porterà "A Christmas Carol", ennesima riproposizione di dickensiana, o disneyana, memoria - ecco che arriva una pellicola fresca come "Planet 51" a dimostrare, coraggiosamente, che alle volte basta così poco per riaccendere la scintilla della creatività. Gli alieni, e gli anni '50, stanno arrivando!
La pellicola degli Ilion Studios - che suonano così sconosciuti perché, al loro primo film, in effetti lo sono - è così ricca di spunti, citazioni, leggerezza e divertimento, che ridurla in due righe di trama sarebbe quantomeno inopportuno. Lontani dalle |
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beghe tra Pixar e Dreamworks insomma, gli Ilion propongono un film per ogni fascia d'età e, soprattutto, per più di un palato: le citazioni, per chi sa coglierle, abbondano. Dal B-movie Humaniacs , pura metacinematografia, che accompagna lo svolgersi degli eventi evocando tanta spensierata fantascienza di mezzo secolo fa, al fischiettio evocativo del tema di "2001: Odissea nello spazio"; dal cane alien-o, innocuo |
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e giocherellone, a una delle sequenze iconiche di "E.T."; dall'onnipresenza del design ufoide al fascino misterioso di una base militare, così segreta quanto ipotetica, nel bel mezzo di un deserto. Ce n'è per saziare anche i più restii. Ogni personaggio è ben caratterizzato e riveste un ruolo determinato permettendo alla morale di sbocciare, infine, in modo lineare e prevedibile: l'animazione, si sa, ha i suoi stretti vincoli. Ma a colpire, tra tanti elementi, è quel gusto retrò , un po' vintage , sicuramente anni '50 che fa da scenografia: drive-in, fast food, fumetti e acconciature ripropongono i fasti degli anni d'oro della fantascienza, quando l'atomo apriva un'era e su Marte le spedizioni di Ray Bradbury perivano una ad una. Come se non bastasse il tutto, fonte di nostalgia, non è mai stato così splendente e... alieno: i popcorn fluttuano e i frullati sono fosforescenti, e ogni elemento è disegnato nel continuo sforzo di rendere il pianeta 51 uno stupefacente concentrato semiotico. Cromaticamente vivace e caratterialmente spensierato, "Planet 51" nasconde un'anima sorprendente e piena. Una pellicola sia per bambini, ma anche per quegli adulti in vena di ironizzare su vecchie fobie televisive e terrori alla celluloide.
(di Marco Trani)
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